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BILANCIO DELLA FONDAZIONE

Cariverona:
51 milioni per
sociale e cultura

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Alessandro Mazzucco
Alessandro Mazzucco
Alessandro Mazzucco
Alessandro Mazzucco

Il Consiglio generale della Fondazione Cariverona, riunitosi sotto la presidenza di Alessandro Mazzucco, ha approvato all’unanimità il progetto di bilancio d’esercizio e di missione per il 2017 presentati dal direttore generale Giacomo Marino, e precedentemente approvato dal Cda. L’esercizio si è chiuso con un avanzo di esercizio di 17,59 milioni di euro, raddoppiato rispetto al 2016 (+97%), grazie anche - si legge in una nota della Fondazione - «a un’azione incisiva di contenimento dei costi operativi pur a fronte di un crescente impegno operativo da parte dell’organizzazione».

 

Nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 455 interventi erogativi con un impegno complessivo di 50,8 milioni ed effettuate erogazioni per cassa pari a 64,2 milioni. Per il 2018 viene rispettato l’impegno annuo di 40 milioni nell’ambito degli obiettivi fissati dal piano triennale 2017-2019, mentre le erogazioni deliberate ancora da liquidare risultano pari a 154,27 milioni.

 

«Noi non siamo un ente finanziario, siamo una Fondazione, quindi le nostre attività su questo versante sono di natura esclusivamente finanziaria per mantenere migliorare il patrimonio»,  ha detto Mazzucco. «Noi ci confrontiamo con un territorio di circa tre milioni di abitanti che va da Belluno ad Ancona. Sicuramente in tutto il territorio è stato fatto un intervento di quasi 51 milioni di euro, soprattutto cercando di diversificare la natura degli interventi, non in una logica puramente distributiva ma progettuale».

 

Mazzucco ha sottolineato che «le direttrici principali sono il sociale, che con 10 milioni è il più cospicuo; la cultura ugualmente molto importante, anche molto diversificata, che vede anche il musicale attraverso il Teatro Ristori. Ma poi c’è la salute, il problema dei giovani, ci sono gli anziani. Sono comprese un po' tutte le componenti del sociale». E sui rapporti con la nuova amministrazione comunale, Mazzucco ha osservato che «noi abbiamo le nostre visioni, che forse a volte non sono percepite in modo perfettamente sovrapponibile. Mi permetto di dire che più in generale tutti i nostri interlocutori tendono a vedere in noi degli erogatori di quattrini, cosa che non è. Noi siamo erogatori di progetti» ha concluso.

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