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la giornata del medico e dell'odontoiatra

Carenza di medici, Rugiu: «Ancora tre anni di sofferenza, prossima infornata di camici bianchi solo nel 2025»

I 182 giovani medici che hanno pronunciato il giuramento di Ippocrate
I 182 giovani medici che hanno pronunciato il giuramento di Ippocrate
La giornata del medico e dell'odontoiatra in Gran Guardia

«Il Veneto è una delle regioni che risente maggiormente della carenza di medici, anche per effetto della gobba pensionistica che sta provocando una consistente fuoriuscita di sanitari dal sistema. Passeranno altri due o tre anni prima di poter far fronte a questa carenza grazie a un'infornata di nuovi camici bianchi. Nel frattempo l'aumento del numero di medici di medicina generale e l'ampliamento della rete formativa anche agli ospedali Spoke possono costituire un cardine per dare ossigeno alla Sanità territoriale e ospedaliera. Ma perché ciò avvenga, la Regione deve collaborare attivamente e in sinergia con gli Ordini dei Medici e le Università di Padova e di Verona». Queste le parole del presidente dell'Ordine dei Medici e Odontoiatri, Carlo Rugiu, durante la Giornata del Medico e dell'Odontoiatra, che si è svolta stamane al palazzo della Gran Guardia dopo due anni di pausa forzata a causa della pandemia.

La situazione attuale, secondo il presidente, è frutto di una «mancata politica di programmazione per quanto riguarda i flussi in entrata e di una programmazione sbagliata a livello di borse di studio nelle Scuole di specializzazione», a cui si aggiunge l'eccessivo carico di incombenze burocratiche e amministrative che grava sui medici ospedalieri e di medicina generale, che tolgono tempo prezioso alla professione e la rendono molto meno allettante di un tempo. Queste condizioni di lavoro massacranti, unite alle le scarse prospettive di carriera, stanno provocando una vera e propria fuga dalla Sanità pubblica».

«Sul fronte dell'assistenza», ha aggiunto Rugiu, «si apre uno spiraglio grazie al Pnrr, che ha stanziato sette miliardi di euro da spendere in cinque anni per modificare l'assetto del modello attuale attraverso la creazione delle Case di comunità e degli Ospedali di comunità, una spinta decisa all'innovazione per i medici di famiglia, lo sviluppo delle cure domiciliari e delle Centrali operative territoriali per mettere in rete e far dialogare il Pronto soccorso con il 118 e i medici di medicina generale».

A fare gli onori di casa, assieme al presidente OMCeO, Rugiu, anche la presidente della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) Elena Boscagin, che nel suo saluto introduttivo ha puntato i riflettori sulla trasformazione digitale in Odontoiatria. «Non è il futuro, ma il presente», ha evidenziato. «L'innovazione nella cura del paziente, nella diagnosi e nel trattamento porta convenienza e sicurezza sia ai pazienti che ai professionisti. Il nostro settore è sempre più consapevole dell'efficacia della tecnologia di ultima generazione».

L'evento è stata l'occasione per recuperare le annate del 2020 e del 2021, saltate a causa delle restrizioni anti Covid. Sono stati premiati 41 professionisti senior che nel 2020 e 2021 hanno celebrato il traguardo dei 50 anni dalla laurea, a ciascuno dei quali è stata consegnata la medaglia ordinistica come riconoscimento per aver contribuito a rendere la sanità veronese un'eccellenza. Inoltre, sono stati chiamati a pronunciare il Giuramento di Ippocrate 182 neolaureati e abilitati che si sono iscritti all'Ordine di Verona nelle stesse annate. È già in programma per sabato 5 novembre un'altra Giornata dedicata ai neoabilitati del 2022 e ai senior che festeggiano quest'anno il mezzo secolo di laurea.

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