Cani che salvano vite e cani da salvare. Gatti che emergono dalle macerie e cani che restano a presidiarle. Il cane che non vuole abbandonare il paese che non c’è più e il Cocker Flash steso accanto alla bara del suo padrone.
Per la prima volta chi ha raccontato con parole e immagini gli effetti del sisma ha offerto spazio anche a chi non può esprimere la paura, la disperazione, l’incertezza del domani. Creando l’immancabile dualismo. Chi sbuffa e critica, «perchè sono solo bestie e gli umani vengono prima» e chi invece davanti a quelle immagini e sentendo quei racconti ha percepito empatia e non l’ha nascosta.
Adesso che l’emergenza è finita, che le speranze di recuperare dalle macerie umani e animali ancora vivi sono pressochè nulle, ricordiamoli questi quattrozampe che hanno vissuto il sisma in ruoli opposti. Ringraziamo così i due splendidi cani dell’associazione Cinofili Ana Verona, che a Amatrice hanno fatto tre segnalazioni confermate con successivi scavi dai vigili del fuoco. Grazie a Margot, simil Labrador e alla Golden Tabi, che con le loro conduttrici Valentina Melchiori e Manuela Leso si sono consumate i polpastrelli sulle macerie.
Poi ci sono i cani che hanno ritrovato i padroni e quelli rimasti soli, a vagare fra muri crollati alla ricerca di chi non tornerà più. La prima menzione è per Flash, il Cocker di 2 anni immortalato ai piedi della bara del suo padrone, Andrea di 47 anni. «Adesso siamo rimasti solo io e lui, Flash per me è come un figlio», ha detto piangendo la vedova, signora Rita.
Pagine intere sono state dedicate a Leo, il Labrador nero che ha individuato la piccola Giorgia, poi estratta viva dalle macerie. E che tenerezza l’immagine della Maltesina bianca, seduta sulla barella accanto al suo padrone, un nonnino di 97 anni.
Toccanti le istantanee di Bravo, meticcio di Pastore maremmano meticcio, che dopo i crolli è rimasto a presidiare l’abitazione diroccata della famiglia. La padrona, in un primo momento, lo aveva affidato a volontari specializzati dai quali era però fuggito per tornare nuovamente a vegliare l'abitazione. Dove lo ha ritrovato e recuperato dopo tre giorni. Ci siamo commossi con la foto della volontaria che stringeva il piccolo meticcio bianco, recuperato fra le macerie. Giulia, la volontaria, ha raccontato ai cronisti: «Il cagnolino è stato notato da un bambino disteso su una barella che l’ha subito chiamato. Abbiamo visto cambiare l’espressione di un bimbo traumatizzato, felice di abbracciare il cane, che non si è più mosso da lì. A quel bimbo è rimasto solo il cane: il sisma gli ha strappato tutta la famiglia».P.Col.