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Candidati allo sprint finale per l’ultimo voto

Patrizia Bisinella e Federico Sboarina prima di uno dei dibattiti della campagna elettorale
Patrizia Bisinella e Federico Sboarina prima di uno dei dibattiti della campagna elettorale
Patrizia Bisinella e Federico Sboarina prima di uno dei dibattiti della campagna elettorale
Patrizia Bisinella e Federico Sboarina prima di uno dei dibattiti della campagna elettorale

Caccia al voto per il ballottaggio Sboarina-Bisinella di domenica, ma ancora corsa dei due schieramenti per ottenere appoggi ulteriori - pur senza apparentamenti - da partiti o liste che erano in corsa al primo turno.

SBOARINA. Nel centrodestra, che candida a sindaco Federico Sboarina (29,26 per cento) il candidato ha già incassato l’appoggio di Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita - 4,98 per cento - saldando un accordo per creare un assessorato alla legalità e alla trasparenza, che andrebbe in quota alla lista civica. Dallo schieramento di Sboarina, e in particolare dalla Lega Nord, è partita sottotraccia anche una richiesta di appoggio a Sboarina da parte di Filippo Grigolini, il candidato sindaco del Popolo della Famiglia - al 3,4 per cento - in cambio di un assessorato alla Famiglia in quota al movimento. Che però aveva già detto di non volersi schierare e oggi lo ribadirà in una conferenza stampa.

IL MONITO DI ZENTI. Di assessorato alla Famiglia, dicendo di ritenerlo importante, aveva parlato tra l’altro in un comunicato sulle amministrative - pubblicato nei giorni scorsi anche sul nostro giornale - il vescovo Giuseppe Zenti. Il quale poi, in una lunga intervista al giornale web “Vvox” è tornato con voce forte anche su temi politici. Nell’ambito di una riflessione sullo «ius soli» - a cui ha detto di essere favorevole, purché il fenomeno sia governato - e alle polemiche della Lega con la Cei, Zenti ha detto, tornando su una sua posizione: «La Lega Veneta è rappresentata da Zaia, o anche dai leghisti di Verona, che conosco bene, che non sono identificabili con le posizioni e le sparate di Salvini. Sono dei moderati e attenti al sociale vero». Il vescovo, poi, ha spiegato perché in precedenza ha toccato il tema della «corruttibilità di Verona». «Primo perché siamo in un mondo corrotto», ha detto, «secondo perché siamo in un’Italia che non è incorrotta, terzo perché siamo in una Verona che non può dirsi nel suo insieme del tutto incorrotta»,

BISINELLA E IL PD. Tornando agli schieramenti, sul fronte tosiano di Patrizia Bisinella (23,54 per cento) pure si registrano nuovi appoggi, «in primis» da esponenti del Pd, come L’Arena ha anticipato, ma ci sono anche tanti contrari. A Montorio, l’altra sera, nella sala circoscrizionale di piazza Penne Nere, il circolo del Pd dell’Ottava circoscrizione, su iniziativa di Marco Burato, ha invitato la candidata sindaco, che di fronte a una cinquantina di persone ha illustrato le sue proposte programmatiche. Il Pd, lo ricordiamo, ha votato un documento in cui invita al voto, non si schiera, ma prende le distanze dalla Lega di Salvini. Però in tante e-mail di iscritti e militanti, girate in questi giorni, si esprime anche la contrarietà a qualsiasi appoggio ai tosiani. «Sì può anche perdere», si legge in una delle tante e-mail, «ma ciò che non è ammesso è perdere la dignità».

E Federico Benini, primo degli eletti del Pd in Comune, dice: «Penso che il Pd alla luce del documento votato debba in tutta trasparenza e alla luce del sole organizzare un’assemblea pubblica invitando la Bisinella per farle esporre il suo programma, in modo che si possa discutere insieme nel merito. Ognuno poi faccia le sue scelte, ma gli elettori del Pd hanno diritto di essere ascoltati».

Enrico Giardini

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