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I fatti del ristorante Maffei

Individuata la ragazza che ha spaccato il naso al cameriere. Ha anche mentito ai poliziotti

Nei guai la coppia che ha aggredito un dipendente del ristorante Maffei: denunciata lei, il cerchio si è chiuso anche attorno al fidanzato
La Polizia davanti al ristorante Maffei
La Polizia davanti al ristorante Maffei
La Polizia davanti al ristorante Maffei
La Polizia davanti al ristorante Maffei

Identificata dalle Volanti della questura veronese la giovane che ha preso parte all’aggressione del cameriere del ristorante Maffei di piazza Erbe martedì (non mercoledì) sera. Si tratta di una donna residente a Guidonia, in provincia di Roma, che è stata denunciata per lesioni. A ricostruire la vicenda sono stati gli uomini delle «Pantere» che erano intervenuti pochi momenti dopo l’aggressione. Attraverso le immagini fornite dal titolare del ristorante ed una ricerca sui social, i poliziotti hanno «matchato» i due profili ricevuti arrivando alla conferma che si trattasse della ragazza che è stata quindi denunciata. Identificate anche la sorella della ragazza e la loro madre che erano assieme a lei al ristorante.

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Si stringe il cerchio anche sul fidanzato

L’episodio ripropone il tema della sicurezza di chi lavora sottoposto alle intemperanze ed alle volte alle violenze dei clienti. Non è la prima volta che un cameriere viene aggredito, con fatti anche gravi avvenuti di recente in città e in provincia.

Le indagini sull’episodio di piazza Erbe adesso sono passate alla squadra Mobile che a breve rintraccerà ed identificherà anche il giovane (sempre di Guidonia), che ha colpito il cameriere Cristian Sicuro per primo e che sarebbe fuggito con il padre. Poi gli atti saranno trasmessi in Procura e verrà aperto un fascicolo a carico di chi si riterrà responsabile dell’aggressione e/o di altri fatti che verranno ravvisabili come reati.

 

I fatti

La serata, lo ricordiamo, era stata piuttosto turbolenta fin dall’inizio, con la comitiva composta da due gruppi che erano stati divisi in due tavoli ed ospitati nella cantina del ristorante, un locale ricco di storia con resti romani a vista e che contiene centinaia di bottiglie pregiate.

Come ha sottolineato Sicuro, i gruppi avevano spostato delle magnum molto costose dagli scaffali, quindi avevano importunato con frasi sessiste la cameriera costretta stare carponi per raccogliere un piatto di pasta che era caduto a terra. Per questo era stato loro chiesto, con garbo, di moderarsi. Mentre il gruppo stava uscendo dal ristorante, il responsabile di sala, credendo di essere avvicinato per le scuse, è stato invece colpito con un pugno o forse due a raffica, ed è finito a terra «vedendo tutto nero».
Quando il cameriere si è rialzato e ha tentato di difendersi andando addosso all’aggressore è stata la ragazza ad intervenire spaccandogli un centro tavola sul naso.
Sono stati allertati i soccorsi, le Volanti sono arrivate sul posto e hanno identificato subito una donna e le due figlie, oltre ad un adulto. Ma gli agenti in quel momento non potevano sapere che una delle due ragazze era proprio quella che aveva scaraventato il centrotavola sul volto del responsabile di sala. Perchè nel frattempo la vittima era stata soccorsa dal personale sanitario che lo ha portato in pronto soccorso a Borgo Trento dove, venerdì mattina è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico per la ricostruzione del setto nasale. Ma il suo profilo resterà deformato se non si sottoporrà ad una intervento di chirurgia plastica.

Le indagini

Quando, approfondendo l’indagine i poliziotti hanno confrontato le immagini della videosorveglianza e di alcuni post sui social hanno ricostruito che la ragazza identificata era una delle due persone che avevano commesso violenza.
A breve verrà identificato anche il giovane che era con lei, e che abita a sua volta a Guidonia. È possibile che oltre alle lesioni, alla ragazza venga contestato il reato di falso in atto poichè in prima battuta ai poliziotti aveva detto di aver conosciuto gli altri componenti del gruppo alla cena, mentre è poi emerso dai social che invece i due sono fidanzati. Sia per lei che per l’altro giovane da identificare c’è poi il reato di danneggiamento, nel locale.

 

La sicurezza di chi lavora nella ristorazione

E quest’ennesima aggressione ai danni di un lavoratore nel settore della ristorazione (ricordiamo un tentato omicidio sul lago, a Peschiera, con un uomo poi condannato ad 8 anni di carcere per quei fendenti) ed un’altra aggressione nei giardini delle ex Poste, in piazza Indipendenza, a un cameriere dell’Osteria al Duca che era uscito dal locale per gettare le immondizie nel cassonetto. Il responsabile era stato arrestato dalla Polizia locale ed è tuttora in carcere.
«Sono molti i locali del centro e del lago di Garda che, soprattutto in occasione del fine settimana o di grandi eventi, impiegano personale che garantisce sicurezza nei locali. E nell'ultimo periodo, come confermano alcuni degli addetti ai lavori, le richieste sono aumentate. Noi garantiamo sicurezza ai clienti soprattutto nei casi in cui ci siano persone con ubriachezza molesta», spiegano da Csa sicurity, aggiungendo, «partendo dal fatto che continuare a dare da bere a chi è palesemente ubriaco è reato, noi possiamo intervenite chiedendo ai molestatori di lasciare il locale e se non lo fanno spontaneamente vigiliamo che non commettano atti vandalici, o danneggiamenti o violenza fino all'arrivo delle forze dell'ordine. Purtroppo non sono rari questi casi. Veniamo chiamati a dare il servizio soprattutto nei fine settimana legati ai grandi eventi o nelle festività». Anche il Gruppo Sole si occupa di sicurezza. «I locali che cogliono un servizio di sicurity sono in crescita. Noi non possiamo mandare via i clienti, per quelli serve il decreto buttafuori che si applica nei locali notturni, ma la richiesta di garantire serate in tranquillità nei locali è richiesta», commenta Matteo Sole. Aggiunge il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni: «In passato, nel pre Covid molti locali utilizzavano personale privato per mantenere ordine, per ora non mi risulta che i locali ne facciano uso, ma la stagione non è ancora partita».

Alessandra Vaccari

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