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Le indagini

In carcere l'aggressore del cameriere di piazza Viviani: ha 18 anni ed è un «soggetto di indole violenta»

Ha massacrato di botte il lavoratore perché si era rifiutato di dargli una sigaretta. Incastrato dalla polizia locale grazie alle telecamere
L'aggressione è avvenuta il 3 dicembre in piazza Viviani
L'aggressione è avvenuta il 3 dicembre in piazza Viviani
Il servizio di Giovanni Salvatori

Lo ha massacrato di botte per non avergli dato una sigaretta. Gli ha fatto inghiottire quattro denti, spaccato il labbro. E dato calci sullo sterno mentre era a terra dopo aver ricevuto uno dei pugni. La vittima, un giovane cameriere che stava finendo il turno di lavoro in un locale del centro, era stato aggredito in piazza Viviani mentre portava i sacchi dei rifiuti verso i cassonetti di via Nizza. Ed era stato ridotto a una maschera di sangue. 

Grazie a delle indagini serrate, la polizia locale è riuscita ad identificare il responsabile dell'aggressione: T.M.S., 18 anni, raggiunto oggi da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari Luciano Gorra, su richiesta del Pubblico Ministero Maria Diletta Schiaffino.

 

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Le indagini

Il personale del Reparto territoriale della polizia locale, presente in centro per i servizi in occasione dei Mercatini di Natale, era subito intervenuto dopo un minuto dall’aggressione a cui hanno assistito altri sei giovani, tutti fuggiti alla vista della pattuglia, e dal quel momento sono iniziate le approfondite indagini.

Grazie al video integrale dell’episodio criminoso e alla ricerca di ulteriori fonti di prova, soprattutto di ulteriori immagini delle decine delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private del centro storico, è stato possibile individuare la persona, "soggetto di indole violenta" lo definisce la polizia locale, da poco divenuta maggiorenne: gli agenti hanno accertato che il giovane ha colpito il cameriere in pieno volto con un pugno tanto violento da causare la caduta di due denti incisivi, infierendo poi con ripetuti calci al corpo, anche mentre la vittima giaceva a terra inerme, il tutto per un motivo banale, facendosi forte dell’appartenenza al gruppo di giovani che poco prima aveva insultato e provocato il giovane cameriere

 

La condanna del Comune

Un atto, quello perpetrato dal giovane, prontamente condannato dall’Amministrazione, che per consentire il miglior svolgimento delle indagini ha tenuto il riserbo come richiesto dagli inquirenti. Ciò non ha impedito tuttavia la vicinanza alla famiglia, che si è manifestata fin da subito e in più momenti con l’interessamento e la visita al ragazzo da parte del sindaco Damiano Tommasi e dell’Assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi.

L’Amministrazione ora si congratula per l’esito delle indagini, con l’auspicio che tutte le forze della città possano collaborare insieme per ridurre il rischio di episodi come questo, che, per la sua dinamica, ricorda la drammatica vicenda che costò la vita al giovane veronese Nicola Tommasoli.

«Un particolare ringraziamento alla Polizia Locale e all'autorità giudiziaria di Verona per aver prontamente risposto con il severo provvedimento possibile previsto dalle norme relative alla misure cautelari, nei confronti di chi ha voluto aggredire in modo brutale e con motivazioni futili, un giovane lavoratore- commenta l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi -. L'intervento tempestivo della Polizia Locale e le serrate indagini che sono state condotte nelle successive ore, grazie anche alla visione delle immagini, ha portato a questo importante primo risultato. Nella città di Verona ogni forma di violenza deve essere respinta e contrastata con l'impegno di tutte le istituzioni e con la forza di coesione ed inclusione che solo una reale integrazione, oltre ad alla educazione alla legalità e al rispetto, può garantire».

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