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Elezioni a settembre

Camera e Senato saranno «più snelli»: si anticipano i tempi del toto candidati

Da sinistra, in senso orario: Rotta, Zardini, Sboarina, Padovani, Paternoster, Tosi
Da sinistra, in senso orario: Rotta, Zardini, Sboarina, Padovani, Paternoster, Tosi
Da sinistra, in senso orario: Rotta, Zardini, Sboarina, Padovani, Paternoster, Tosi
Da sinistra, in senso orario: Rotta, Zardini, Sboarina, Padovani, Paternoster, Tosi

Da Tosi a Sboarina, da Rotta a D'Arienzo, da Fontana a Tosato, da Polato a Padovani. Chiusa una campagna elettorale, quella per le amministrative comunali di Verona vinte dal sindaco Damiano Tommasi e dalla sua coalizione di centrosinistra, se ne fa un'altra. E subito.

Fra due mesi, il 25 settembre, si va alle urne per le elezioni politiche. Per rinnovare il Parlamento, "dimagrito" di oltre un terzo, come hanno voluto gli italiani con il referendum confermativo del 20 e 21 settembre 2020. Taglio del 36,5 per cento dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera dei deputati, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato. Totale, ora: 600 parlamentari. E parte il toto-nomi anche a Verona. Ed è chiaro che i posti caleranno. Dai 16 parlamentari veronesi attuali si arriverebbe a 10-11.

I collegi? Quello uninominale del Senato sarà uno e coinciderà con il territorio provinciale di Verona. Quello proporzionale del Senato, Veneto 2, comprende Verona, Padova e Vicenza. Il proporzionale della Camera sarà la provincia di Verona. Due gli uninominali: Verona più una quota di provincia, Villafranca più un'altra quota di provincia. Negli unominali ci saranno le coalizioni con un nome scelto in base agli accordi. Nel proporzionale si votano i partiti, che avranno dei listini di candidati.

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Tutti sono a caccia di conferme, in lista. Ma dipenderà anche dagli accordi di coalizione, ma anche tra le correnti dei partiti, a vari livelli. Sul fronte del Pd erano tre gli eletti nel Veronese, i deputati Diego Zardini e Gianni Dal Moro, e il senatore Vincenzo D'Arienzo. Alessia Rotta, deputata, ma eletta in Toscana, ora eletta anche consigliera comunale a Verona, punta però a un posto qui. Si vedrà per Francesca Businarolo, del 5 Stelle, mentre si ricandida Mattia Fantinati, passato a Insieme per il Futuro, di Di Maio. Anche Davide Bendinelli, di Italia Viva, punta alla conferma.

Ma nascerà un grande centro? In FdI alla caccia di un posto l'uscente Ciro Maschio, deputato, coordinatore provinciale, ma ci punterebbero anche Daniele Polato, Marco Padovani, Massimo Mariotti, Massimo Giorgetti, Maddalena Morgante, e forse anche l'ex sindaco Federico Sboarina. In Forza Italia il senatore uscente Massimo Ferro e Flavio Tosi, appena entrato in FI. La Lega ha sette uscenti, i deputati Lorenzo Fontana, vicesegretario federale, Paolo Paternoster, Vito Comencini, Vania Valbusa, Roberto Turri, i senatori Paolo Tosato e Cristiano Zuliani. Azione e Europa, Sinistra italiana alleata a Europa Verde valuteranno. Pochi posti, tante teste. Scontro duro..

Enrico Giardini

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