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IL NODO DEI TRASPORTI PUBBLICI

Bus, allarme risorse e corse tagliate: «Ticket da aumentare, in altre città costa 1,50 euro»

La Regione: «Bisogna capire perché a Verona non sia dato il via libera al ritocco di 20 centesimi, sarebbe congruo. Raccolgo l'invito di Ferrari per trovare nuove risorse»

Allarme risorse economiche al trasporto pubblico locale, per il caro carburante ed energia: la Regione, più volte chiamata in causa da Atv, dai sindacati e anche dalla politica per stanziare fondi propri, al Tpl - gli altri sono statali - entra in campo. «Raccogliamo l’invito dell’assessore di Verona alla mobilità, Tommaso Ferrari, ad affrontare il problema a un tavolo con le altre città capoluogo del Veneto, analizzando le singole situazioni per vedere dove si possono recuperare risorse, migliorando l’efficienza dei servizi evitando sovrapposizioni».

A dirlo, interpellata, è la veronese Elisa De Berti, leghista, assessore alle infrastrutture e trasporti e vicepresidente della Regione. «Quanto a Verona però bisogna capire perché l’ente di governo del Tpl, la Provincia», prosegue la De Berti, «non dà la possibilità di aumentare il prezzo del biglietto urbano da 1,30 euro a 1,50 euro, come nella maggior parte della città: il prezzo è fermo da dieci anni e, con i rincari di energia e carburante, tra l’altro, aumentare di 20 centesimi sarebbe più che congruo».

La Provincia: «Difficile procedere all'aumento, viste le difficoltà dei cittadini»

Su questo il presidente uscente della Provincia Manuel Scalzotto, pure leghista, ribadisce che «risulta difficile politicamente accogliere la richiesta», cioè quella di Atv, «alla luce delle difficoltà economiche che vivono cittadini, utenti, famiglie. «Non abbiamo ancora una richiesta formale, che attendiamo, ma solo una lettera di alcuni mesi fa di Atv con delle ipotesi tra cui questa. Quando arriverà la richiesta mi confronterò con il consigliere delegato Zeno Falzi. Poi starà agli enti titolari del servizio - Provincia, Comuni di Verona e Legnago - accogliere o meno la richiesta se risulterà dal punto di vista normativo riscontrabile».

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Atv intanto taglia 60 corse

Atv, che gestisce il servizio di autobus urbano ed extraurbano, riceve all’anno 34-35 milioni dallo Stato, come contributo, traghettato dalla Regione. Altrettanto entra dalla vendita di biglietti e abbonamenti, circa settantamila. La Regione ha dato soldi propri, circa sei-sette milioni, ma solo dopo la pandemia. E ora Atv, a causa della mancanza di conducenti degli autobus - ma se ne stanno assumendo - ha intanto tagliato sessanta corse, sulle quattromila totali.

L'appello alla Regione: «Aumentare i finanziamenti»

L’appello alla Regione parte anche dal Pd, con i consiglieri comunali Fabio Segattini, capogruppo, Michele Bresaola, presidente della commissione viabilità con i componenti Francesco Casella e Carlo Beghini. «I finanziamenti erogati dalle regioni vicine, come l’Emilia Romagna - 51 milioni che salgono a 100 nel 2023 - e la Lombardia - oltre 600 milioni - la dicono lunga sulla diversa considerazione che si ha del trasporto pubblico locale», dicono in una nota. «Ora il contributo al funzionamento del Tpl deve passare innanzitutto da un maggiore contribuzione regionale».

I sindacati: «L'aumento del biglietto proposta iniqua e insufficiente»

Secondo la Fit-Cgil, dice il responsabile per il trasporto pubblico locale Silvano Danieli, «la proposta di aumentare il costo del biglietto è iniqua e insufficiente. Di fronte a questo momento di profonda criticità è necessario procedere al più presto con interventi strutturali, a partire dal Governo che dovrebbe indicizzare i contributi ai costi reali, ma anche della Regione».

Ma sul fronte economico da dove potrebbero arrivare finanziamenti aggiuntivi? Fondi regionali? «Si era ipotizzato di introdurre l’addizionale Irpef regionale, anche per ricavare risorse per il Tpl, ma la Regione poi non lo ha fatto», spiega l’assessore regionale De Berti, «anche perché sarebbe stato comunque un togliere denaro ai cittadini». Atv ha chiesto anche maggiori risorse dallo Stato, per aggiornando i contratti di servizio, anche questo in considerazione degli aumenti del prezzo dell’energia e del carburante.

Ma la Regione, guidata dal centrodestra del presidente Luca Zaia, può farsi portavoce anche di questa istanza nei confronti del governo Meloni, di centrodestra? «Il Fondo nazionale per il Tpl verrà integrato», aggiunge la vicepresidente regionale, «e poi vedremo quante risorse saranno disponibili e come e dove si potranno destinare».

Enrico Giardini

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