<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Baby spacciatore aggredisce tre vigili

Un’area verde nella zona di Porta Vescovo, spesso meta di sbandati
Un’area verde nella zona di Porta Vescovo, spesso meta di sbandati
Un’area verde nella zona di Porta Vescovo, spesso meta di sbandati
Un’area verde nella zona di Porta Vescovo, spesso meta di sbandati

Ha compiuto 18 anni due mesi fa, è nato in Moldavia ma vive a Verona, in Borgo Milano, con permesso di soggiorno rilasciato nell’agosto del 2018. Venerdì sera è stato arrestato a Veronetta per spaccio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Stava camminando, insieme ad altri due amici, in Salita San Sepolcro. Tre agenti della polizia locale, impegnati in borghese nell’operazione «Quartieri sicuri», lo stavano tenendo d’occhio. Erano in macchina, finestrini abbassati, avevano visto P.D. dallo specchietto retrovisore «armeggiare» una tavoletta di hashish e nasconderla nel giubbotto. Quando s’è avvicinato all’auto, gli agenti sono scesi per controllarlo. Alla richiesta dei documenti, il diciottenne «sotto tiro» ha cercato di scappare. Poi, raggiunto dai poliziotti, alla domanda di cosa nascondesse in tasca, ha avuto una reazione feroce. Il verbale di arresto racconta che «mentre i tre vigili cercavano di bloccarlo tenendolo per le braccia, P.D. si divincolava in maniera energica e violenta tanto da buttarne a terra uno che, cadendo, s’è ferito ad una spalla e alla mano... A fatica gli altri due, finiti pure loro al Pronto soccorso, sono riusciti ad immobilizzarlo e ad aprirgli la tasca del giubbino dove hanno trovato la tavoletta notata poco prima». P.D., a questo punto, ha provato ad eliminare la prova del reato «frantumando lo stupefacente» senza riuscirci. Particolare importante: nella concitazione del momento, è stato provvidenziale l’intervento di un passante che ha aiutato gli agenti a dare l’allarme in Centrale. Sono così arrivate a Porta Vescovo altre pattuglie della polizia locale che hanno ammanettato il diciottenne e l’hanno portato al Comando dove è stato perquisito: oltre al panetto da 97 grammi, nascondeva nelle mutande altre 3 grammi di hashish e, sempre in tasca, uno spinello. Peso complessivo della droga: 101 grammi. Ieri mattina, in direttissima, il baby-spacciatore ha patteggiato davanti al giudice Alessia Silvi 6 mesi, pena sospesa. Incensurato, P.D. è tornato libero. Il fatto che avesse addosso un etto di droga, per gli amministratori comunali, è prova che «sia uno spaccino di un certo rilievo». E farlo di mestiere a 18 anni, mandare in ospedale tre agenti sperando di farla franca, «deve preoccupare», hanno spiegato, «perchè significa che l’età di chi alimenta questo business illegale è sempre più bassa, di pari passo con quella dei baby consumatori». Quindi, tolleranza zero. L’assessore alla sicurezza Daniele Polato è determinato: «Sia chiaro, questo arresto insieme a tutte le attività di sorveglianza realizzate con “Quartieri sicuri“ sono una risposta concreta al bisogno di sicurezza dei cittadini. La lotta allo spaccio è una priorità e su questo fronte non abbasseremo mai la guardia». Come dire: nonostante la legge spesso non supporti l’operato delle forze dell’ordine, l’arresto di questo diciottenne «è un importante risultato frutto di appostamenti e pedinamenti che la Polizia locale del nucleo “Quartieri sicuri“ sta realizzando con successo da settimane a Veronetta». L’attività di controllo continua anche attraverso l’utilizzo delle 20 telecamere di videosorveglianza e la fondamentale collaborazione dei cittadini. «Negli ultimi giorni, infatti, avevamo ricevuto varie segnalazioni da parte dei residenti», conclude l’assessore, «a cui abbiamo garantito interventi mirati. E l’arresto di venerdì sera è la risposta concreta al bisogno di sicurezza dei veronesi». •

Camilla Ferro

Suggerimenti