Il direttore generale dell'azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Francesco Cobello, fa il punto sulla situazione covid nel Veronese.
«L'azienda è in difficoltà per il continuo arrivo di pazienti covid, stiamo cercando di allestire posti ordinari e di terapia intensiva. Il 9 novembre c'erano circa 160 posti letto, ora siamo a 234 solo per il covid, entro la settimana prossima arriveremo a 278 posti disponibili. Ora ci sono 157 posti letto ordinari, 31 semiintensivi, 46 intensivi, arriveremo a 90 posti letto per il coronavirus in più rispetto a fine aprile/maggio. Si passerà a 197-31-50».
«Da settembre oltre 600 ricoveri e oltre 100 decessi causati dal covid, il resto dell'attività è stata rallentata: rimarrà l'attività di urgenza, oncologica e salvavita».
«Abbiamo assunto 252 persone in pochi mesi, e continuiamo ad assumere. La tensione sull'azienda è enorme. Sono innegabili le condizioni difficili: arrivano persone in fin di vita»
IL FILMATO
«Stiamo valutando un esposto in Procura sul filmato uscito in questi giorni (si riferisce a un servizio della Rai nel quale parlava un dipendente dell'azienda, riferendo di "morti in corridoio"): il servizio che offriamo è sempre rispettoso dei cittadini e con alte tecnologie. Abbiamo attrezzato intere aree appositamente per il covid».
PARLA POLATI
Enrico Polati, direttore di rianimazione e anestesia: «Gli alti numeri di Verona? Siamo la provincia dove tutto prosegue tutto normalmente, come se non esistesse il coronavirus. I nostri comportamenti sono il vero argine contro il coronavirus.
A Verona la mortalità di chi entra in terapia intensiva attualmente è del 16% (in Veneto è vicino al 50%)».