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Verona / Dopo il blitz

Assalto ai tifosi del Marocco, scattano le prime denunce. Il prefetto: «Controlli rafforzati»

Proseguono le indagini della Digos per l’attribuzione delle responsabilità ai violenti che hanno aggredito chi festeggiava. Oggi in Bra è previsto un presidio di solidarietà, dalle 15 alle 18
Alcuni frame del video dell'aggressione in corso Porta Nuova
Alcuni frame del video dell'aggressione in corso Porta Nuova
Alcuni frame del video dell'aggressione in corso Porta Nuova
Alcuni frame del video dell'aggressione in corso Porta Nuova

Attribuire a ciascuno le sue responsabilità. È questo che stanno facendo in queste ore gli uomini e le donne della Digos. Valutare chi e quali reati abbia commesso. Dopo il blitz premeditato contro i cittadini marocchini che lunedì erano scesi in piazza per festeggiare il loro risultato ai mondiali in Qatar, è il tempo delle indagini. Ma anche il tempo della solidarietà. E per oggi in Bra è previsto un presidio, dalle 15 alle 18. La comunità marocchina incassa anche quella del prefetto Donato Cafagna: «Esprimo solidarietà alle persone di origine marocchina oggetto di comportamenti inqualificabili e violenti», dice Cafagna, «va detto che i servizi predisposti dalle forze dell’ordine e della polizia locale hanno consentito di limitare e contenere e reprimere i fatti. Individuando anche i responsabili. Si tratta di giovani già oggetto di accertamenti e indagini le cui risultanze sono all’esame della Procura. In vista delle prossime partite è già stato predisposto un ulteriore rafforzamento dei presidi», conclude Cafagna.

 

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Una galassia di violenza già nota

La situazione è stata cristallizzata dai video (tanti) che riprendono un gruppo di giovani con, probabilmente cinture, (ma qualcuno ha parlato anche di catene e manganelli), s’è accanito contro le auto che strombazzavano per festeggiare la squadra vincitrice. Giovani che, secondo le prime indiscrezioni, gravitano nell’emisfero di CasaPound

La stessa galassia di appartenenza di quelli che negli ultimi periodi erano già stati denunciati per l’aggressione a Veronetta, contro un uomo che aveva preso le parti di una donna che stava staccando i loro manifesti, quelli che erano stati denunciati per l’imboscata ai tifosi del Napoli nell’agosto scorso o hanno rincorso e picchiato un giovane in via Mazzini.

 

Prime denunce

Alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al blitz sono stati denunciati, per lesioni e per danneggiamento. Sono quelli che hanno rotto i cristalli di un’auto. Le schegge hanno ferito una donna sul lato passeggero. Le perquisizioni personali effettuate nell’immediatezza dei fatti hanno dato esito negativo. I giovani non avevano nè spranghe, nè catene o manganelli. Gli episodi che hanno rovinato la festa ai marocchini esultanti si erano verificati intorno alle 20.

 

Volti già noti alla questura

La centrale operativa della questura aveva iniziato a ricevere segnalazioni legate a «disordini», nella sezione centrale di Corso Porta Nuova. Era lì che si stavano verificando le aggressioni. Volanti e «pantere», presenti in gran numero in piazza Bra, erano state convogliate sul posto nel giro di pochi secondi. I presunti responsabili sono stato bloccati quasi immediatamente in via Santissima Trinità. E gli investigatori della Digos avevano cominciato l’opera di riconoscimento: per nulla complessa, dal momento che gran parte dei volti, non più mascherati come durante gli assalti, risultano noti alla questura come militanti di gruppi dell’estrema destra veronese.

Ora le posizioni sono al vaglio della Digos che poi finite le indagini invierà il fascicolo al Pm per la contestazione dei reati. Vero è che se verrà anche accertato che l’azione era stata preordinata, visto che sui numeri di telefono di numerosi cittadini marocchini era scattato una sorta di allert che suggeriva di non uscire in strada a festeggiare per timore di aggressioni, la faccenda prende ben altra piega.

 

Una comunità ben integrata

«Quanto accaduto a Verona rappresenta un caso isolato. I festeggiamenti ci sono stati in molte parti d’Italia e senza problemi. Ma questo non modifica il nostro sentimento perchè qui a Verona ci troviamo bene, siamo molto integrati e ci sentiamo bene», ha detto il console Chafik Cherqaoui, «siamo rammaricati per l’accaduto, ma non arrabbiati perchè si tratta di un caso, fortunatamente, isolato. La nostra comunità è molto numerosa a Verona ed è ben inserita», ha concluso il console Cherqaoui.

In solidarietà alla comunità marocchina oggi in Bra dalle 15 alle 18 ci sarà un presidio. Ad organizzarlo il Coordinamento Verona Città Aperta, Infospazio 161, Circolo Pink LGBTE VR, Non Una di Meno Verona, Laboratorio Autogestito Paratodos, One Bridge To Idomeni, Sinistra italiana Verona, Rifondazione Comunista a Verona, PCI Verona, Ianez, Rete degli studenti medi Verona e unione degli universitari Verona, Comitato Verona Pride.

Alessandra Vaccari

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