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Aria più mite, primavera avanti piano

Primavera, avanti piano. Si apre oggi una settimana all'insegna del sole e delle temperature in netta crescita.

La riaffermazione dell'alta pressione unita alla maggiore durata delle giornate e all'aumentata incidenza dei raggi solari porteranno infatti le temperature su valori simili a quelli toccati la scorsa settimana.

La corsa del calendario verso la stagione dei fiori è quasi una costante dei mesi di febbraio degli ultimi dieci anni. Dal 2000 a oggi, febbraio è trascorso con temperature medie mensili pari o inferiori alla media solo quattro volte. Per il resto, il mese ha spesso palesato veri anticipi di primavera con un comportamento più simile a marzo. Il più caldo in assoluto è stato quello del 2014: in quell'anno a Verona città la media mensile fu superiore ai 9 gradi, anche se non venne superata la temperatura massima di 22 gradi raggiunta nel 1990.

Anche l'anno scorso il mese trascorse in compagnia di temperature molto miti, divenendo il terzo febbraio più mite degli ultimi trent'anni. L'unica, vera eccezione è stata quella del febbraio del 2012, molto freddo nella prima parte (minime di -11 nelle campagne) con 3-4 centimetri di neve anche in città.

Al mite febbraio dell'anno scorso rischia di aggiungersi anche quello di quest'anno. A dominare la scena fino ai primi giorni di marzo sarà ancora una volta l'alta pressione, una grande «bolla» di aria mite, specie alle alte quote, di provenienza occidentale.

Già oggi, dopo la rinfrescata del fine settimana, grazie al sole la temperatura massima si porterà fino a quota 12 gradi. Farà però freddo di notte con temperature minime tra -1 e 2 gradi e locali banchi di nebbia.

Tempo invariato domani e mercoledì, pur con aumento della foschia e della nebbia notturna nonché delle polveri sottili, previste attorno ai 100 microgrammi di media giornaliera. Temperature massime in leggero aumento fino a 14-15 gradi. Giovedì aumenterà un po’ la nuvolosità ad anticipare il transito di un veloce fronte da nordovest previsto nella giornata di venerdì, quando non sono in ogni caso previste piogge ma solo cielo per lo più nuvoloso e temperature massime in lieve calo.

Primavera avanti piano, quindi. Va ricordato tuttavia il rischio di un vero dietrofront stagionale, sempre dietro l'angolo, specie nella seconda metà di marzo, quando i danni alle colture in risveglio possono essere pesanti.

A dire il vero, da diversi anni il gelo tardivo non fa più la sua comparsa dall'inizio di marzo in poi. I danni peggiori possono arrivare se le temperature scendono al di sotto dello zero nella seconda metà di questo mese. Qualche esempio: nel 2009 abbiamo registrato un po’ di gelo notturno tra il 20 e il 22 marzo con minime fino a -2 gradi. Nel 2007, dopo un inverno mite e con le prime fioriture già alla fine di febbraio, nella seconda metà di marzo l’inverno tornò prepotentemente con minime fino a -3 gradi in campagna. Non fu un evento eccezionale, ma quasi tutte le colture si trovavano già in avanzato vegetativo.

Così come nel marzo 2006, quando il 12 marzo era tornata addirittura la neve, fino ad accumulare un centimetro anche in città. Nel 2013, il 25 marzo tornò addirittura la neve sulle Torricelle fino alle porte di Borgo Trento, quasi al termine del mese di marzo tra i più freddi degli ultimi trent'anni.

L’evento marzolino più importante dell’ultimo decennio risale senz’altro al marzo del 2010 (il giorno 10): correnti dalla Russia portarono un sensibile calo termico seguito da abbondanti nevicate, specie a sud del Po, con accumuli di neve tra 5 e 10 centimetri in pianura (6-7 in città).

Alessandro Azzoni

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