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Dopo la pallavolo europea

Arena per lo sport, lo stop del Soprintendente: «Sono molto contrario»

Doccia fredda dopo il successo della serata inaugurale degli Europei di volley in Arena con le parole del soprintendente ad interim ad archeologia, belle arti e paesaggio, Fabrizio Magani

Dire che è un po’ una doccia fredda, dopo il rientro negli spogliatoi dopo il grande successo, a Ferragosto, di Italia-Romania, partita inaugurale dei Campionati europei di pallavolo, forse non è esagerato.

Epperò, dopo l’auspicio del sindaco Damiano Tommasi - «dovranno seguire altri grandi eventi sportivi in Arena» - le parole del soprintendente ad interim ad archeologia, belle arti e paesaggio, Fabrizio Magani, lasciano pochi dubbi. «Io resto sempre molto prudente e tanti sono gli aspetti da chiarire», dice, «però io sono molto contrario all’utilizzo dell’Arena come infrastruttura sportiva».

Parere netto

Un’espressione netta. Responsabile della Soprintendenza per l’area metropolitana di Venezia e per le province di Belluno, Padova e Treviso, da metà giugno è responsabile, ad interim, anche per Verona, Vicenza e Rovigo, avendo preso il posto di Vincenzo Tinè. E proprio la Soprintendenza, con il Comune e con la Fondazione Arena, quindi anche con Arena di Verona Srl che si occupa dell’extralirica, sta rivedendo la convenzione, di dieci anni fa, con le regole per l’uso dell’Arena e per gli spazi adiacenti, anzitutto piazza Bra.

Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale ha apportato alcune richieste di modifiche, tra le quali appunto quella di pensare a un utilizzo non solo per la lirica e per la musica pop e rock e gli spettacolo per la televisione, ma anche per lo sport. «Al centro dell’anfiteatro ne esalta l’unicità», ha detto Tommasi. Tutto questo, tra l’altro, in previsione delle cerimonie delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026 e delle Paralimpiadi, rispettivamente quella finale e iniziale, in Arena.

Rivedere le regole

Si deve rivedere dunque l’accessibilità del monumento e degli spazi attorno, ma anche la disposizione delle scenografie areniane in piazza Bra. Spazi di manovra, dunque? «So del gradimento riscontrato dopo la partita di volley del giorno di Ferragosto», spiega Magani, partita vinta dall’Italia per 3-0, «ma io resto sempre molto prudente perché sono tanti gli aspetti da chiarire», aggiunge, ribadendo il suo «no» allo sport in Arena.

Mentre nell’intervista a L’Arena di due mesi fa era stato un po’ più possibilista, dicendo che i monumenti vanno vissuti, ma con «equilibrio» tra tutela e utilizzo. E quanto allo sport aveva detto che il tema è legato anzitutto all’accessibilità dell’Arena. «Valuteremo», dice ora, «questa esperienza per valutare i vari annessi e connessi e ricordo che vanno considerati anche i valori ambientali, legati agli eventi». L’obiettivo ora di Magani «è comunque proseguire il dialogo con il Comune e la Fondazione per chiarire i vari punti della nuova proposta di convenzione, auspicando che si giunga a un accordo semplice e chiaro».

Enrico Giardini

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