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Convegno del Moica a Verona

Altro che «casalinghe di Voghera», le donne rivendicano ruolo e diritti

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Il convegno del Moica a Verona (foto Pezzani)
Il convegno del Moica a Verona (foto Pezzani)
Il convegno del Moica a Verona (foto Pezzani)
Il convegno del Moica a Verona (foto Pezzani)

Si chiamano "moicane" le donne del movimento fondato da Tina Leonzi, impegnate nella vita familiare, personale e professionale, e dandosi del tu e prendono le distanze dall' abusato stereotipo della "casalinga di Voghera" così in uso da decenni quando si è parlato di "donne comuni alle quali rivolgersi con un linguaggio basico che... se capisce una capiscono tutte".

Nella "Giornata internazionale del Lavoro invisibile" che si celebra come ogni anno nel primo martedì di aprile, il Moica (Movimento italiano casalinghe) ha sfoggiato alla Loggia di Fra Giocondo in Piazza dei Signori il saggio convegno "Il foglio bianco", con numerose relatrice e un relatore: apice del simposio l'applaudita partecipazione da remoto di Tina Leonzi, 91 anni, presidente fondatrice del Moica che in quarant'anni di vita dalla sua creazione avvenuta nel 1982, dà spessore e visibilità alle donne che conciliano la cura della famiglia con il lavoro fuori casa.

Il nome per esteso di Tina Leonzi e Santina Gallinari, giornalista e scrittrice, nata a Brescia il 17 settembre 1930. Giornalista e scrittrice. è appunto presidente fondatrice del Movimento Italiano Casalinghe (Moica) ed è proprio nel convegno tenutosi nella nostra città ha passato il testimone ad Anna Vitali che ora è la sua continuatrice, neo presidente nazionale Moica. La Leonzi ha un nutrito curriculum ed una gamma variegata di libri, nonché il titolo di presidente fondatrice dell'UNICA - Unione Intercontinenatale Casalinghe (dal 1994 al 2000 e successivamente di vice presidente dal 2000 al 2008; attualmente segretaria generale. Fondatrice della FEFAF (Fédération Européenne des Femmes Actives en Famille) dal 1983 Vicepresidente per 9 anni fino al 1992, successivamente rieletta nel 2007, per il triennio 2007-2009, all'Assemblea Generale di Budapest. Numerose sono le onorificenze e i premi ricevuti tra cui nel 1986 Ufficiale della Repubblica, 2005 Commendatore al merito della Repubblica, nel 2014; quindi il premio “Donne che ce l'hanno fatta”, organizzato, promosso e patrocinato da enti nazionali e locali. Sul filo della memoria ( come recita il titolo di un libro della Leonzi edito nel 2002, la tenace signora ha ripercorso i tratti salienti di quattro decenni e più di impegno per e con le donne.

Le argomentazioni emerse dal convegno sono state tutte caratterizzate dal tono costruttivo, attraverso le molteplici espetienze del mondo femminile, fra casa, lavoro e società. Ed ha riscosso il consenso dell'attento pubblico la frase che di per sè già dice tutto ovvero " l'energia che ci mette la donna nel suo impegno nel mondo è sempre al mille per mille". Sulle note di sottofondo della Suite n,1 per violoncello di Johan Sebastian Bach Tina Leonzi ha ripercorso il significativo sentiero di Moica e ancor prima della sua costituzione. «Gli anni Settanta non sono stati facili» ha premesso sottolineando quando le casalinghe in Italia erano 13 milioni, escluse dal dibattito femminista. «L'’invisibilità per eccellenza è stata, ma ancora è, proprio quella del lavoro familiare» ha detto la neo presidente Moica Anna Vitali la quale ringrazia la Provincia di Verona e Europe Direct per la concessione del Loggiato e Loggia di Fra Giocondo, ed inoltre estende la sua gratitudine e affetto a Tina Leonzi  «presidente meravigliosa, per un' avventura che dura da 40 anni ( per me da una decina). Lei ci consegna un testimone di peso e importanza. Certamente una grande responsabilità, di cui sono e siamo onorate. Spero a mia volta di onorare come merita».

«Tina resterà Presidente di tutte, in carica come unica Presidente Fondatrice e componente del Direttivo Nazionale- ha proseguito la Vitali- e si persegue l'obbiettivo primario dI Moica che è valorizzare e riconoscere il valore umano, sociale e culturale delle donne, il loro ruolo primario quale perno e fondamento della famiglia e della società. Occorre portare la donna al di fuori delle quattro mura della casa e aprirla al mondo, informarla ed emanciparla all’impegno sociale e professionale, facendo petò attenzione a non disconoscere il valore di ciò che faceva prima, anzi rendendolo visibile, dandogli valore. Una bella sfida controcorrente».

Da statistica del 2020 sono 7104 le donne in Italia non impegnate nel mercato del lavoro, mentre a Verona le socie Moica attive sono 35 che lavorano in casa e all'esterno, a confermare l'interesse delle donne ad essere riconosciute nel mondo. Un po' ' alla volta le casalinghe a tempo pieno sono dunque diminuite e il lavoro che oggi svolgono sia nell'ambito familiare che all'esterno è un grande motore della società. L'importanza della "Giornata nazionale del lavoro invisibile" e il convegno "Il foglio bianco" rappresentano perciò un grande valore per tutti, e non solo un traguardo ma un punto di partenza da ciò che si è ottenuto . «Il lavoro di cura attuato dalle donne è emerso con preponderanza durante la pandemia» ha detto Donata Gottardi ( Giuslavorista Università di Verona). «i giovani se ne rendono conto e bisogna incrementare la relazione fra generazioni su ciò che è stato fatto e ciò che non si è riusciti a fare, per cui occorre proseguire al fine di nuovi risultati. Coinvolgere i giovani con una meta, mostrare loro un'opportunità è uno degli ulteriori punti più critici. Serve per il futuro delle nuove generazioni far chiarezza sulla flessibilità e il conciliare lavoro dentro e fuori casa al fine di equilibrare e tutelare vita personale familiare e vita professionale, tris di attività con l'acqua alla gola».

Nette le parole di Linda Laura Sabbadini ( Women 20/Italia) «Stiamo vivendo anni difficili per la pandemia, la crisi occupazionale e ora la guerra fra Russia e Ucraina. La guerra non appartiene alla storia delle donne. Stiamo assistendo a situazioni orribili e le donne hanno ruolo fondamentale per la pace. Sono grandi tessitrici e hanno un valore aggiunto che gli uomini non possiedono. Purtroppo,però non è possibile per loro essere ptotagoniste nel dialogo».

Un altro punto bollente su cui si è parlato in Loggia è la mancanza di parità di diritti personali e professionali nella società per la donna nel corso dei vari governi che si sono succeduti. GAnche la Camera di commercio di Verona è vicina a Moica attraverso l'intervento di Roberta Girelli (Presidente Terziario Donna Verona). che ha evidenziato la presenza di un forte movimento di opinione fra le donne imprenditrici o aspiranti tali nella nostra città, fatto che mette in rilievo la necessità delle donne di completare i loro valori. Significativo è stato poi il discorso inclusivo sulle "Politiche europee per la parità di genere con Christian Verzè (Referente Europe Direct Provincia di Verona)

Alla Toponomastica urbana si è dedicata invece Maria Pia Ercolini (Presidente nazionale Toponomastica femminile) la quale ha dato voce alla valenza della Toponomastica Femminile, espressa nella mostra "Donna e lavoro" (a corollario del convegno) ed ha esposto l'intento di stimolare le istituzioni affinché strade, piazze, giardini e spazi urbani, siano dedicati a donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a trasformare in meglio la società. Manuel Scalzotto (Presidente Provincia di Verona) ha infine raccontato ancora della mostra "Toponomastica femminile" visitata da oltre 200 ragazzi che hanno compreso due termini cardine, emersione e emancipazione, nonchè l'urgenza di rendere visibile l'invisibile. Con i giovani si è parlato di avere ambizioni, di liberarsi degli stereotipi di fare, agire e che del lavoro non è importante solo l'aspetto remunerativo. In riferimento al Moica Verona nato il 12 dicembre 2012, il quadro del movimento a Iivello cittadino conta oggi 35 socie attive e ci si augura di crescere, anche se l'associazionismo ha ricevuto un duro colpo dal Decreto Lgs 117 che regola il terzo settore con norme rigide che rendono la vita associativa molto più complicata.

Michela Pezzani

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