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università di verona capofila

«AlpiLink», nasce l'audio-mappa dei dialetti del nord

di Laura Perina
Obiettivo la conservazione delle 18 varietà linguistiche parlate nell’Italia del nord, tra cui sono compresi i dialetti veneti e il cimbro
Stefan Rabanus con Denis Delfitto, delegato del rettore alla Valutazione dello sviluppo e dell'impatto della ricerca
Stefan Rabanus con Denis Delfitto, delegato del rettore alla Valutazione dello sviluppo e dell'impatto della ricerca
Stefan Rabanus (Perina)

Nasce, con le voci registrate dai cittadini, l’audio-mappa digitale dei dialetti del nord. L’università di Verona è capofila del progetto «AlpiLink – lingue alpine in contatto» che si propone di dar vita a una grande banca dati di file audio dedicata allo studio e alla conservazione delle 18 varietà linguistiche parlate nell’Italia del nord, tra cui sono compresi i dialetti veneti e il cimbro, diffuso storicamente anche nella nostra Lessinia.

Tutte le persone che parlano una di queste lingue minoritarie possono contribuire alla ricerca attraverso il sito alpilink.it, compilando l’audio-sondaggio in cui viene chiesto all’utente di utilizzare il proprio dialetto per tradurre alcune frasi e per descrivere cosa accade in una scena. Il percorso, finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca come «progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale», è sviluppato in collaborazione con le università di Trento, Bolzano, Torino e Valle d’Aosta. Coinvolge 26 ricercatori coordinati da Stefan Rabanus, docente di linguistica tedesca a Verona, esperto di multilinguismo e studioso delle trasformazione delle lingue minoritarie del nord Italia.

«Questo progetto», spiega il professore, «consente di valorizzare i dialetti e le varietà linguistiche locali come parte del nostro patrimonio culturale, attraverso la raccolta, la conservazione e la messa a disposizione di fonti orali preziosissime che altrimenti rischierebbero di andare perse, perché conosciute ormai soltanto da un ristretto gruppo di persone».

Per esempio il saurano: una lingua minoritaria parlata da non più di 200 persone residenti nel comune di Sauris, in provincia di Udine. Oppure il mòcheno, lingua di un’isola linguistica germanica diffusa soltanto nei tre comuni trentini di Palù del Fersina, Fierozzo e Frassilongo. «Il materiale raccolto», precisa Rabanus, «verrà rielaborato e utilizzato anche a scopo didattico e divulgativo, per avvicinare alla conoscenza delle varietà linguistiche».

Alla mappatura contribuiscono anche gli studenti del triennio delle scuole superiori, che venogno coinvolti nella raccolta degli audio attraverso interviste rivolte ai propri nonni o ad altri anziani del territorio di riferimento. Grazie alla partecipazione di 1.731 persone, sono già stati raccolti oltre 200mila contributi.

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