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L’INTERVISTA

La deputata Ambrosi: «Il Pd? Un autovelox dopo una curva. Gli orsi? Vengono prima le persone»

L'intervista alla deputata veronese eletta in Trentno
In Parlamento Alessia Ambrosi durante un intervento in aula
In Parlamento Alessia Ambrosi durante un intervento in aula
In Parlamento Alessia Ambrosi durante un intervento in aula
In Parlamento Alessia Ambrosi durante un intervento in aula

L’autovelox “killer” portato in Parlamento. Il vino di destra e le farine di insetti invece di sinistra. Gli orsi e la demagogia animalista, ma anche la presenza in piazza per le celebrazioni del 25 Aprile. E ancora gli attacchi a Elly Schlein e alla personal shopper da 300 euro l’ora o i follower su Instagram che continuano a crescere, superando quota seimila. Non è certo una che si nasconde Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d’Italia dopo un passato nella Lega. Eletta e radicata in Trentino ma con un pezzo di cuore a Verona. Giovane e determinata, un’esponente politica sui generis lontana dalle ideologie. E che ora, dopo la dem Moretti, parla di donne, politica. E non solo. Veronese di 41 anni con una figlia, la Ambrosi è nata a Negrar e cresciuta a Sant’Ambrogio di Valpolicella, trentina d’adozione dove si è spostata per un lavoro in banca ad Ala. Quindi la carriera politica, prima nel consiglio regionale del Trentino Alto Adige e poi a Roma.

Onorevole, come procede la sua “battaglia” contro l’autovelox di Torri?
Ho avuto tantissimi riscontri dai cittadini. E sto ricevendo mail da tutta Italia di situazioni simili che mi chiedono aiuto. Naturalmente io ho pagato tutto il dovuto, e se vincerò il ricorso alla fine dei gradi di giudizio devolverò l’eventuale cifra in beneficenza. La mia, però, è soprattutto una battaglia al fianco della gente.

Di cosa si sta occupando ora alla Camera?
Sono nella commissione politiche per l’Europa, vedo come finalmente in Europa l’Italia cominci a essere rispettata sempre di più grazie al governo Meloni. Ma il mio impegno è sempre più politico a tutto tondo. Credo che il governo sia particolarmente impegnato a ridurre il cuneo fiscale mettendo soldi nelle tasche delle persone. E dopo tante chiacchiere della sinistra la reputo cosa buona e giusta. Una tassazione meno penalizzante farà ripartire l’Italia. Più libertà, più semplicità. Giorgia Meloni piace perchè parla poco e fa tanto. Altri parlavano tanto e facevano poco, o pochino. La gente queste cose le sente.

Lei parla di temi concreti a dispetto di altri, perché è così difficile farlo in politica?
Perché molti parlamentari di sinistra si sentono su di un piedistallo. Io vengo, da consigliera provinciale nell'autonomo Trentino, dalla scuola delle preferenze, del contatto diretto con le persone. E posso avere, anzi ho, magari tanti difetti. Ma umiltà prima di tutto e resto con i piedi per terra.

Il suo 25 Aprile è stato un po’ fuori dagli schemi, parlando di temi che non si sentono spesso a destra, come lo stop alle nostalgie…
Io sono una liberalconservatrice, nella democrazia ci sono nata. Non ho alcuna difficoltà a dire che considero Matteotti un eroe. Nostalgie per il fascismo? Cose senza senso.

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Lei ha descritto Elly Schlein come una «deriva massimalista, gruppettara, un po’ sardiniana, che si è impossessata del Pd. Ma cos’è per lei il Pd?
Un autovelox che senza preavviso spunta di notte dopo una curva.

Si è parlato molto della stylist della Schlein e anche lei l’ha criticata, lei fa tutto da sola? E quanto conta lo stile anche in politica e in generale nella vita?
Lei forse può permettersi queste cose perché è nata ricca, io no. Sono una ragazza di campagna e sì credo lo stile sia importante ma quel che ho me lo sono guadagnato.

Alcune sue frasi su temi più leggeri hanno scatenato qualche discussione: perché il vino sarebbe di destra e le farine di insetti di sinistra?
Perché la sinistra è ormai il luogo del politicamente corretto più soffocante e ridicolo. E dirlo è una boccata d’aria fresca.

Ormai è una trentina d’adozione, quali differenze trova con il territorio veronese?
Il Trentino ha più forse un suo caratteristico rigore, una terra meravigliosa che ha visto il mio successo in politica è che sento mia. Ovviamente sento mio anche il Veneto e Verona, al sangue non si comanda, e a Verona torno spesso, è così bella…

Tra Veneto e Trentino si dibatte molto anche del tema degli orsi, cosa ne pensa?
Gli orsi sono carini visti in tv, e poi gli orsi fanno gli orsi, mica è colpa loro… la colpa è del progetto Life Ursus, pensato e attuato evidentemente male, malissimo. E comunque sarò fuori moda, ma per me i diritti delle persone, delle famiglie, a vivere in pace e in sicurezza vengono prima di quelli degli orsi. 

Sembra lontana da correnti e ideologie, parlando ad esempio di anti razzismo e mettendo i calzini arcobaleno: sono temi di cui spesso parla la sinistra, è difficile parlarne anche nel centrodestra?
Calzini a parte, probabilmente anche per un semplice fatto generazionale, anche se senza esagerazioni, tendo a essere piuttosto aperta sui diritti civili.

Luca Mazzara

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