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Si è spento a 98 anni

Addio ad Averardo Amadio
l'«apostolo della natura»

Si è spento a 98 anni
Averardo Amadio
Averardo Amadio
Addio ad Averardo Amadio

Il Wwf, in cui militò per cinquant'anni e che fondò in Veneto diventandone presidente, gli dedicherà una guida sul Parco della Lessinia, che proprio in questi giorni è al centro di un forte dibattito dopo che la Regione Veneto intende ridurne l'area di 1.774 ettari sui 10mila totali di area protetta. E lui si era battuto con grande determinazione per dare vita a quel Parco. Profondo cordoglio, anche a livello nazionale, per la morte di Averardo Amadio, il geometra veronese, "patriarca" delle battaglie a tutela della natura e a difesa dell'ambiente, spentosi lunedì sera, all'età di 98 anni e mezzo.

 

E il Wwf, da Roma, ha inviato un messaggio per ricordarne il profilo. Di un uomo che sognava una Verona con più verde, più piste ciclabili e meno cemento, come contenuto in un progetto "Un'altra idea di città" che aveva sottoposto un anno e mezzo fa all'Amministrazione comunale. Battagliero e determinato, con un infanzia segnata dalla guerra, Amadio amava la natura e la montagna, che difendeva con ogni mezzo e con una energia contagiosa per tanti allievi molto più giovani di lui.

 

Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia, lo ricorda così. "Sono (siamo) rimasti in pochi, oramai, tra i veterani del nostro WWF che possano, come Averardo Amadio da Verona, ricordare, con intelligenza e passione le tante vicende dell'Associazione. Pur viaggiando indomito nelle più impervie montagne del mondo fino a tarda età, Averardo", ricorda Pratesi, "sia nel Consiglio nazionale del WWF, del quale fece parte, sia come delegato e presidente del WWF Veneto del quale era presidente onorario, fu un grande apostolo della natura, sopratutto nella sua regione. Ricordo la difesa della Valpolicella aggredita dal cemento e dall'asfalto, l'azione determinata per la Palude del Busatello, ultima reliquia delle Grandi Valli Veronesi inghiottite dalle bonifiche, da lui salvata e valorizzata in un'Oasi del WWF. Ma sopratutto noi anziani ne ricordiamo la simpatia, l'affabilità e la lealtà manifestata anche nei momenti difficili dell’Associazione. Ciao, caro Averardo, arrivederci”.

 

L’unica battaglia "che non ha fatto in tempo a vedere realizzata è stata quella avviata fin dagli anni 70 per l’istituzione del Parco regionale del Monte Baldo, ricco di endemismi importanti, che portò avanti con altri intellettuali del veronese tra cui il geografo Eugenio Turri. Speriamo di poterla concludere e realizzare in suo nome". E Orietta Salemi, veronese, consigliera regionale del Pd, scrive che "Verona e il Veneto sono rimasti orfani di un grande uomo, ma godono dell'indimenticabile impegno per la tutela dell'ambiente, mai ideologica. Una vita perfetta, quella di Averardo, in tutti i sensi. Perfetta perché compiuta, quasi secolare, come quella di una grande quercia all'ombra della quale ci si sentiva al sicuro, perché le sue idee avevano la forza della pacata fermezza, della accurata documentazione, della puntuale ma mai forzata interpretazione dei problemi. Ho apprezzato di lui, in particolare negli ultimi anni, la razionale lucidità nella lettura dei fenomeni ambientali di piccola o grande scala dentro i quali viviamo. Una singolare coincidenza ha voluto che abbia salutato questo mondo proprio alla vigilia della discussa proposta di riduzione del Parco della Lessinia, un bene di tutti alla cui istituzione avevano fattivamente collaborato".

 

I funerali di Amadio si svolgeranno sabato, alle 9, a Verona, in duomo.

Enrico Giardini

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