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violenze in casa

Abusi sessuali sulla figlia, il padre condannato a 16 anni

Il tribunale ha poi inflitto 4 anni e 6 mesi alla moglie per maltrattamenti. La piccola era stata affidata a lui dopo la morte della madre
Una bimba ha subito violenze dal padre, ora condannato
Una bimba ha subito violenze dal padre, ora condannato
Una bimba ha subito violenze dal padre, ora condannato
Una bimba ha subito violenze dal padre, ora condannato

Sedici anni di carcere. È la condanna che il tribunale collegiale ha inflitto ieri, 22 marzo, a un uomo di 48 anni, veronese, accusato di aver maltrattato e violentato la figlia piccola, da quando aveva 10 anni fino ai 13.

Assieme a lui è stata condannata anche la moglie a 4 anni e 6 mesi per la sola accusa di maltrattamenti.

Una storia di abusi e soprusi, che ha per protagonista una bambina, rimasta orfana della madre. Nel 2017, quando la piccola aveva solo 10 anni, la sua vita è andata completamente in frantumi.

La mamma è deceduta e la bambina ha dovuto lasciare la sua casa, i suoi fratellini (che la madre aveva avuto con un nuovo compagno) ed è stata affidata al padre biologico. Il quale, però, nel frattempo si era ricostruito una famiglia che, evidentemente, non l’ha accolta di buon grado.

Secondo le accuse mosse dalla Procura, il quarantottenne e la moglie (difesi dall’avvocato Nicola Bonetti) le facevano saltare i pasti in modo sistematico, tanto da farla dimagrire vistosamente, la obbligavano a dormire in salotto sul divano, e a volte anche per terra, nonostante ci fosse una camera con un letto anche per lei. Ma non volevano che lei «sporcasse» la stanza, dove dormiva anche la «sorellastra» di pochi mesi.

Sempre secondo le accuse, i due non si interessavano del suo andamento scolastico, della sua pulizia e non si prendevano cura di lei. Il padre era solito insultarla con parole volgari, dicendole spesso che non valeva nulla, e la picchiava con schiaffi e pugni al volto e al corpo, e lanciandole contro vari oggetti, fino a provocarle lividi e tagli.

E anche la moglie le avrebbe scagliato contro scarpe e utensili da cucina, tra cui anche un aspirapolvere. Ma le accuse più gravi sono quelle nei confronti del padre.

Secondo la procura, il quarantottenne l’avrebbe costretta a subire atti sessuali dall’agosto del 2017 al gennaio del 2020. Sotto la minaccia di picchiarla, qualora lei non avesse acconsentito alle sue richieste, si sarebbe approfittato di lei quasi ogni giorno, la mattina dal lunedì al venerdì prima che la bambina partisse per andare a scuola.

Ciò sarebbe continuato fino a quando la coppia, in procinto di avere un altro figlio, ha affidato la bambina a un’amica di famiglia. Lontano dal padre, la piccola (assistita dall’avvocato Sara Barbesi) ha trovato il coraggio di sfogarsi con la donna e raccontarle gli abusi, o presunti tali, di cui era vittima.

La ragazzina, affidata ai Servizi sociali, è ora ospite di una comunità minorile educativa. Ieri il pm Eugenia Bertini ha chiesto 15 anni di carcere per il padre e 6 anni per sua moglie. Il tribunale ha addirittura superato le richieste della Procura, condannando il quarantottenne a 16 anni di cella e a un risarcimento complessivo (assieme alla moglie) di 150mila euro.

Il tribunale gli ha infine revocato la potestà genitoriale.

Manuela Trevisani

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