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La storia

A piedi da Verona a Lazise. La camminata delle 70 magliette rosse, nata per caso

Cominciarono nel 2009 due amici «per vedere fin dove arrivavamo» e oggi sono un gruppo sempre più numeroso
Il gruppo di camminatori da Verona a Lazise, in una passata edizione dell'iniziativa
Il gruppo di camminatori da Verona a Lazise, in una passata edizione dell'iniziativa
Il gruppo di camminatori da Verona a Lazise, in una passata edizione dell'iniziativa
Il gruppo di camminatori da Verona a Lazise, in una passata edizione dell'iniziativa

Da cosa nasce cosa. E da due amici spinti dalla curiosità di scoprire dove una passeggiata li avrebbe portati, oggi saranno più di una settantina i veronesi (a cui nel frattempo si sono aggiunti conoscenti che arrivano dal Vicentino e dal Trentino) che da Borgo Venezia raggiungeranno a piedi e in autonomia, Lazise.

L’appuntamento da 15 anni è intorno alle 7 sempre a San Michele, alla Gustoteca di via Monti Lessini, uno dei fornitori insieme al panificio Tezza di via Colonnello Fincato del punto ristoro di Bussolengo, dove il gruppo composto da una settantina di persone riconoscibili dalla maglietta rossa con il claim Step by Step, subirà delle modifiche fra chi preferisce rientrare e chi lo ha scelto come punto di partenza. I più allenati raggiugeranno Lazise dove concludere la giornata, arrivo previsto all’ora di pranzo, rientro sempre in autonomia.

 

Alle origini dell’iniziativa

Una domenica di condivisione, nata per caso da Giovanni Birtele e Davide Cottini. Racconta Birtele: «Confidai a Davide che mi sarebbe piaciuto fare una bella camminata e vedere fino a dove sarei andato». E ricorda: «Partimmo una domenica mattina del 2009, e ci ritrovammo a Lazise. Al ritorno il nostro racconto era stato ascoltato con entusiasmo e stupore tanto che alcuni amici ci chiesero di riproporre questa passeggiata. Da due siamo diventati quattro, poi otto, prima del Covid avevamo raggiunto quota 70, dopo il calo c’è stata una ripresa».

Nelle precedenti stagioni la camminata slow combaciava con l’ultima domenica di marzo, quella del cambio dell’ora, e nel passato ha parlato altre lingue oltre all’italiano; è slittato di 15 giorni e confermate le tante adesioni. Presenze amatoriali in piena autonomia dove ogni partecipante è responsabile di se stesso.

 

Una divisa particolare

Cosa spinge questi «Forrest Gump» per lo più veronesi a intraprendere il lungo viaggio a piedi? «La maglietta rossa dà un senso di appartenenza e attrae curiosità e stupore fra chi ci vede arrivare in gruppo a Lazise», raccontano. «Noi stessi non ci aspettavamo che si inserissero persone da fuori città e provincia pur sapendo che non c’è nulla di organizzato se non la voglia di stare insieme per sette ore, condividendo l’attività fisica lenta, le ore di sole, l’effetto salutare dello sport sul nostro corpo che passo dopo passo si risveglia e prende forza; ma è soprattutto per la compagnia che si rinnova, lo scoprire le nostre identità perché lungo il cammino si parla e ci si confida con chi sta al nostro fianco, che ci sentiamo speciali. Un legame che rimane, come confermano le tante stagioni e le numerose presenze».

Anna Perlini

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