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Officine manutenzione locomotive

25 aprile, Tommasi: «Dobbiamo vivere l'orgoglio di essere figli della Resistenza»

La tradizionale cerimonia alle Officine manutenzione locomotive di Porta Vescovo
Il sindaco Damiano Tommasi alla celebrazione alle Officine manutenzione carrozze e locomotive di Porta Vescovo
Il sindaco Damiano Tommasi alla celebrazione alle Officine manutenzione carrozze e locomotive di Porta Vescovo
Cerimonia Officine Manutenzione Locomotive (Marchiori)

Ricordare, ma anche restare vigili, prendere le distanze dai conflitti e gli stermini ancora in corso, in ben 48 Paesi del mondo e incarnare i valori della resistenza perché giovani di oggi abbiano solidi riferimenti nel segno della convivenza.

L'anniversario della 79ª Festa di Liberazione è stato inaugurato questa mattina di fronte al monumento ai partigiani nell'appuntamento annuale promosso dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori delle Officine manutenzione carrozze e locomotive di Porta Vescovo, con il patrocinio del Comune.

Partigiani oggi

«Chi sono i partigiani oggi? Dove stanno? Chi è dalla parte della ragione in un mondo che non ragiona?», si sono chiesti i rappresentanti dei lavoratori, facendo espresso riferimento agli orrori di Gaza e al conflitto in Ucraina, oltre agli altri numerosi stati in cui le popolazioni vivono in pericolo. «Se dopo la seconda guerra mondiale tutto si ripete, il 25 aprile per noi è il giorno, il momento, per non dimenticare, per ripartire. Nessuna situazione, nessun governo, nessun politico ce lo potrà togliere».

L'augurio, espresso dal rappresentante dei lavoratori Andrea Vetrioli, a nome delle rsu omcl di Porta Vescovo è che la libertà non sia vista come una “comoda illusione”, ma qualcosa da “ricostruire ogni giorno”.

Tommasi: «Chiamare con il loro nome resistenza e antifascismo»

Il sindaco, Damiano Tommasi, ha indossato con orgoglio la fascia tricolore, simbolo di una responsabilità collettiva. «Quanto successo nelle officine veronesi invita alla resistenza della quotidianità, a marcare la differenza ogni momento», ha detto durante la ricorrenza. «Oggi sembra che tutto si giochi su due parole, la paura o il coraggio, a seconda del punto di vista, di chiamare con il loro nome la resistenza, l'antifascismo, le attività dei nostri partigiani. Dobbiamo vivere l'orgoglio di essere figli della Resistenza e di una Repubblica nata su valori forti, da vivere ogni giorno nella serenità di essere dalla parte giusta».

«Istituzioni che faticano a dichiararsi antifasciste»

«Non c'è nulla da salvare in una storia tanto nefasta che ha portato al genocidio. Eppure, ancora oggi, nei punti più alti delle istituzioni del nostro Paese faticano a dichiararsi antifascisti», ha detto Andrea Castagna dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia). «Il presidente del Senato, fino a pochi mesi fa, aveva il busto di Mussolini in bella mostra, la presidente del Consiglio fatica a dichiararsi antifascista, pur avendo giurato sulla Costituzione. Il nostro Paese non tornerà mai al fascismo, ma dobbiamo essere pronti a reagire di fronte ai tentativi di modificare l'assetto costituzionale, l'equilibrio tra parlamento e magistratura, o di minare la libertà di espressione e di stampa. Il 25 aprile deve alimentare la resistenza e l'attualizzazione della libertà, della democrazia, e dei valori fondamentali della Costituzione».

Chiara Bazzanella

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