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legnago

Bevilacqua-Istanbul, l'impresa di due vigili ciclisti: «In sella per 2.325 chilometri, sette stati gustati lentamente»

Ferrarini e Paganin, ex colleghi, hanno pedalato fino in Turchia. Il viaggio è durato 16 giorni. Poi sono tornati in aereo a Venezia con le loro gravel: «Sui monti della Grecia ci ha ospitato una signora»
Gianni Paganin e Daniele Ferrarini davanti al castello di Bevilacqua e durante una tappa del lungo viaggio
Gianni Paganin e Daniele Ferrarini davanti al castello di Bevilacqua e durante una tappa del lungo viaggio
Gianni Paganin e Daniele Ferrarini davanti al castello di Bevilacqua e durante una tappa del lungo viaggio
Gianni Paganin e Daniele Ferrarini davanti al castello di Bevilacqua e durante una tappa del lungo viaggio

Dalla Bassa alla Turchia in bici, ma senza paletta e fischietto. Ci sono legami di amicizia tra persone che nascono sul luogo di lavoro e si protraggono nel tempo anche quando cessa il rapporto professionale. È il caso di Gianni Paganin, 59enne ex comandante della polizia locale di Legnago ed attuale vicecomandante di quella di Venezia, dove è pure dirigente del settore Amministrativo e contenzioso, e Daniele Ferrarini, 64enne ex vicecommissario del comando di via Matteotti, in pensione dal 2019.

Colleghi ciclisti

Entrambi appassionati di escursioni ciclistiche, in sella a due «gravel», ossia biciclette che consentono di pedalare sia su strade asfaltate che per sentieri sterrati, Paganin e Ferrarini hanno percorso 2.325 chilometri in 16 giorni, partendo dal castello di Bevilacqua e terminando il loro viaggio a Istanbul, capitale della Turchia.

«Con Gianni», confida Ferrarini, che dal 2016 al 2019 è stato pure comandante degli agenti locali di Albaredo, «ci conosciamo dai tempi in cui lui, dal 2005 al 2008, ha guidato il comando di Legnago, subentrando al comandante Giuliano Guarnieri, ed io ero un suo sottoposto. Da quando sono in pensione, conoscendo la passione di Paganin per le due ruote, ho cominciato nei fine settimana ad accompagnarlo nelle escursioni locali. Questa è la più lunga che abbiamo fatto assieme».

«Visto che io abito a Legnago e Gianni a Montagnana (Padova), abbiamo scelto di incontrarci a metà strada, scegliendo il castello di Bevilacqua per l'inizio simbolico del nostro viaggio». Paganin, approdato nella città lagunare nel 2010 dopo un periodo alla guida dell'ex consorzio di polizia locale «dei Castelli» di Montecchio Maggiore (Vicenza), annuisce: «Nonostante siano passati anni porto ancora nel cuore il ricordo di Legnago. In città ho stretto rapporti di amicizia, come quello con Ferrarini, che durano tuttora».

I precedenti

«Assieme a lui», aggiunge Paganin, «nel 2019 abbiamo compiuto il giro del Lago di Garda in bici: 360 chilometri macinati in tre giorni. Nel 2021, invece, siamo partiti da Montagnana e siamo giunti fino ad Ancona, nelle Marche, percorrendo 1.350 chilometri in nove giorni attraverso otto Regioni». «Quest'anno», sottolinea Paganin, «ci siamo cimentati in questa nuova avventura».

I due ex colleghi, con le «gravel» cariche di bisacce con attrezzature, viveri e tende da campeggio, hanno percorso in media 145 chilometri al giorno, trascorrendo la notte in alberghi, ostelli ma anche nelle case delle persone che offrivano la loro ospitalità.

«Come è accaduto durante il nostro passaggio tra le montagne interne della Grecia. Essendo giunti tardi nel luogo prestabilito per il pernottamento non riuscivamo a trovare una struttura che ci accogliesse. Grazie alla polizia del luogo, a cui abbiamo rivelato di essere colleghi, abbiamo trovato una signora gentilissima, Frida, che oltre a metterci a disposizione la sua casa ci ha sfamato con quel poco che aveva: formaggio feta, olive greche e wurstel».

La nuova impresa

«Durante il primo giorno di viaggio», aggiunge Ferrarini, «il parroco di Latisana (Udine) ci ha invece concesso una stanza della sua canonica per dormire, visto che gli alberghi della zona erano tutti esauriti a causa dell'Adunata nazionale degli Alpini che si stava tenendo a Udine».

Durante i 16 giorni di viaggio la velocità media dei due cicloesploratori è stata di 20 chilometri orari: sommando le varie salite, hanno superato un dislivello complessivo di 19mila metri.

«Ci siamo mossi», precisa Paganin, «con quella lentezza necessaria per poter annusare il profumo dell'erba tagliata ed ammirare da vicino i sette Stati che abbiamo attraversato, dalla Slovenia alla Turchia, passando per la Bosnia Erzegovina e Albania». Giunti ad Istanbul, Paganin e Ferrarini, dopo alcuni giorni trascorsi a visitare la capitale, sono tornati a Venezia in aereo, riservandosi però di percorrere l'ultima tappa, fino a Bevilacqua, sempre in sella alla bicicletta.

«Sia da comandante che da compagno di viaggio», conclude Ferrarini, «Gianni rimane sempre una persona affidabile e disponibile». «E Daniele», replica Paganin, «pure in questo viaggio si è dimostrato, oltre che un amico, l'efficace risolutore di problemi pratici come lo era al comando di via Matteotti».

Fabio Tomelleri

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