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Nogara

Rimane vedovo e sposa l'amore di 50 anni prima: «Abbiamo capito che il giudizio degli altri non conta»

Nogara: il matrimonio di Dante Gallio e Rita Vicentini. Come regalo hanno chiesto donazione per un orfanatrofio in Africa
Dante e Rita il giorno del matrimonio
Dante e Rita il giorno del matrimonio
Dante e Rita il giorno del matrimonio
Dante e Rita il giorno del matrimonio

Si sono sposati a 73 anni quando ormai nessuno dei due avrebbe mai pensato al matrimonio. Dante Gallio e Rita Vicentini, rispettivamente medico ed insegnante in pensione, si erano conosciuti da ragazzi e si erano poi persi di vista per oltre 50 anni nonostante vivessero entrambi a Nogara.

Circa cinque anni fa Dante è rimasto vedovo e successivamente ha rivisto la sua amica di cui si era infatuato in gioventù ed è immediatamente scoppiato un sentimento molto forte. Al punto che la coppia ha poi deciso di convolare a nozze nonostante entrambi non siano più giovanissimi. 

La storia di Dante e Rita

«Da adolescenti eravamo molto amici», racconta Dante, «da parte mia c'era una forte simpatia per Rita, che era molto amica di colei che alcuni anni dopo divenne poi mia moglie. Il mio cuore batteva per lei ma il destino ci ha separati per poi farci ritrovare dopo oltre mezzo secolo, segno questo che l'amore non ha età».

A quel tempo, alla fine degli anni '60, Rita pensava infatti di non essere pronta per una vita matrimoniale e puntava ad andare all'università per diventare insegnante di italiano.

«Volevo laurearmi», racconta la neo sposa, «e non pensavo proprio ad avere un fidanzato e nemmeno una famiglia. Il mio unico pensiero era studiare per realizzare il mio desiderio. E così ho fatto dedicando tutta la mia vita alla scuola, facendo la professoressa di italiano alle medie di Nogara. Poi ho rivisto Dante poco dopo la morte della moglie, che era sempre stata una mia cara amica ed è scoppiato un sentimento molto forte che ci ha portato a sposarci lo scorso 2 settembre». 


Il matrimonio

Rita e Dante, entrambi molto religiosi, hanno deciso quindi di giurarsi amore eterno chiedendo che a celebrare le loro nozze fosse don Raffaello Serafini, noto per essere un prete cacciatore ma anche promotore del Progetto Salomè, che ha come obiettivo quello di aiutare le popolazioni povere del Madagascar.

Il sacerdote, ironia della sorte, è grande amico di Dante e per tantissimo tempo è stato anche collega di Rita alle medie di Nogara. I neo sposi hanno voluto che il loro giorno più bello diventasse anche l’occasione per aiutare i bambini orfani africani ed hanno quindi chiesto agli invitati alla cerimonia di non fare loro regali ma di donare una somma per la costruzione di un orfanotrofio in Madagascar: progetto che don Serafini sta portando avanti da alcuni anni e che potrà essere realizzato anche grazie ai circa 3mila euro raccolti da Dante e Rita. 


Offerte per i bimbi poveri al matrimonio

«È stato bellissimo condividere con i nostri parenti e amici questa scelta d'amore verso il prossimo», spiegano i neo sposi, «avevamo una trentina di invitati, solo i parenti più stretti, e tutti erano entusiasti di poter dare qualcosa per i bambini orfani». Nei prossimi giorni don Raffaello partirà per la missione in terra d'Africa portando la somma raccolta durante il matrimonio dei suoi amici oltre ai soldi donati da altri benefattori.

All'inizio i coniugi avrebbero preferito non rendere pubblica la loro storia d'amore sbocciata in età matura ma, come loro stessi confidano, hanno poi capito che tante altre coppie non intendono sposarsi «per timori legati alle rispettive famiglie, per il giudizio della gente e anche per questioni ereditarie».

«Noi», concludono Rita e Dante, «abbiamo incontrato alcune resistenze all'inizio ma poi ha prevalso il desiderio di rendere ufficiale la nostra unione al punto da voler essere un esempio per tutti coloro che alla nostra età vorrebbero coronare il loro amore. E in tanti sono pronti a seguirci». 

Riccardo Mirandola

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