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bassa veronese

Linea ferroviaria Verona-Rovigo, il Tar blocca il passaggio a Trenitalia

di Fabio Tomelleri
Doccia fredda per la Regione all’arrivo della sospensiva, cautelare. Udienza già il 22 marzo. De Berti: «Spero non si allunghino i tempi». Il Pd attacca la Giunta
Treno alla stazione di Legnago: è atteso il passaggio di gestione della linea
Treno alla stazione di Legnago: è atteso il passaggio di gestione della linea
Treno alla stazione di Legnago: è atteso il passaggio di gestione della linea
Treno alla stazione di Legnago: è atteso il passaggio di gestione della linea

Il Tar stoppa l’affidamento a Trenitalia delle corse lungo ferrovia Verona-Rovigo. Come un fulmine a ciel sereno, sulla Regione si è abbattuta la sentenza con cui la sezione del Tribunale amministrativo regionale di Venezia ha sospeso, in via cautelare, l’aggiudicazione alla partecipata del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane della gestione dei treni passeggeri per il decennio 2023-2032 sulla tratta inserita nell’ultimo rapporto «Pendolaria» stilato da Legambiente fra le «dieci peggiori linee d’Italia.

Il ricordo di «Arriva Italia Rail»

Tutto ciò a causa del ricorso presentato da «Arriva Italia Rail srl», seconda nella gara indetta nel 2022 dalla società regionale Infrastrutture Venete per trovare l’azienda che subentrerà alla partecipata Sistemi territoriali nel servizio lungo i 96,6 chilometri di binario unico che collegano la Bassa veronese con il Rodigino.

Nello specifico, la società milanese si è opposta al subentro di Trenitalia per non aver potuto accedere ai documenti riguardanti alcuni aspetti della gara, richiesti con apposita domanda lo scorso 9 novembre all’ente appaltante. Pertanto i giudici amministrativi hanno sospeso le procedure che, entro il prossimo autunno, avrebbero consentito a Trenitalia di raccogliere il testimone da Sistemi territoriali non solo lungo la Verona - Rovigo ma anche sulla Adria - Mestre e sulla Rovigo - Chioggia.

I magistrati hanno pure fissato per il 22 marzo la camera di consiglio volta ad esaminare la richiesta di accesso ai documenti da parte dell’azienda lombarda, mentre il ricorso, nel merito, verrà discusso nell’udienza pubblica del 14 giugno prossimo.

Rischio di ritardi nell'affidamento

Nel frattempo non è possibile prevedere se la questione legale produrrà slittamenti nell’affidamento della linea alla società del Gruppo Fs Italiane. Elisa De Berti, vicepresidente ed assessore ai trasporti della Regione, puntualizza: «Nessun elemento del ricorso riguarda la gara e le sue procedure. È soltanto una questione di accesso agli atti. Abbiamo chiesto ed ottenuto dal giudice che l’udienza fosse fissata il prima possibile proprio per tutelare i pendolari che hanno il diritto ad un servizio adeguato. Attendiamo di vedere se la vicenda si chiuderà il 22 marzo o se si andrà alla discussione di merito di giugno».

«In base all’esito del ricorso», aggiunge De Berti, «faremo il punto della situazione, mi auguro che non ci sia nessun ritardo sul cambio di gestione». L’alt temporaneo del Tar ha fatto insorgere l’opposizione, anche alla luce dalla presentazione ufficiale del nuovo gestore effettuata dalla Regione il 14 febbraio. «Il ricorso», sottolinea Jonatan Montanariello, consigliere regionale del Partito democratico, «mette in discussione la reale capacità di attenzione che la Regione pone nella partita complessiva dei collegamenti ferroviari. Altro che il "tutto ok" che la Giunta veneta ha cercato di propinare nelle scorse settimane agli utenti di questa tratta, che brilla per inefficienza su scala nazionale. Questa nuova marcia indietro tiene inchiodati tutti al flop e alla paralisi». De Berti, tuttavia, respinge al mittente queste critiche. «Sono dichiarazioni del tutto strumentali», conclude la vice del governatore Luca Zaia.

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