<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La storia

Si licenzia e parte con la Vespa per l'Asia. E da un anno non si è più fermato

Il sogno avveratosi di un 36enne veronese ex tecnico di laboratorio
Il tecnico di radiologia accampato con la sua tenda in Bangladesh
Il tecnico di radiologia accampato con la sua tenda in Bangladesh
Il tecnico di radiologia accampato con la sua tenda in Bangladesh
Il tecnico di radiologia accampato con la sua tenda in Bangladesh

Da Casette di Legnago all'Asia a bordo di una storica Vespa Px 125 del 1982. Per scoprire e conoscere usanze e popolazioni diverse, assaporando la bellezza dell'essenziale.

 

Il sogno di Saverio

È il sogno, avverato, di Saverio Altafini, un 36enne legnaghese, da sempre appassionato di viaggi avventurosi e del mitico scooter della Piaggio, che l'anno scorso ha deciso di licenziarsi dal suo lavoro di tecnico di radiologia e di partire da solo alla volta dell'Asia con la sua Vespa, due zaini, una tenda da campeggio, un sacco a pelo, una ruota di scorta, qualche pezzo di ricambio ed una montagna di documenti, utili ad affrontare i vari passaggi di frontiera.

Ma anche con una buona dose di coraggio visto che un itinerario di questo tipo può comportare rischi e pericoli non da poco.

Leggi anche
Renzo, l'alpino che a 73 anni solca il Sahara in moto

Tutto è iniziato il 9 luglio 2022 quando Saverio ha salutato Legnago non prefiggendosi una meta precisa, se non quella di arrivare un giorno in India. A bordo del suo amato scooter, che considera il mezzo ideale per un viaggio di questo tipo, quasi una sorta di biglietto da visita data la fama di cui gode anche nei paesi più sperduti del continente asiatico, il 36enne ha dapprima raggiunto la Puglia per trascorso l'estate con alcuni amici e, poi, a bordo di un traghetto partito da Bari, la Grecia.

Ed è stato proprio da Patrasso che il viaggio da sempre immaginato ha preso realmente forma. In sella alla sua Vespa Px, l'ex tecnico di radiologia è approdato in Turchia, proseguendo poi per la Georgia e l'Armenia.

Da qui è entrato in Iran, dove ha assistito alle proteste delle donne in piazza, in Pakistan dove per la sua sicurezza è stato addirittura scortato da camionette di militari con tanto di kalashnikov, in India, che ha girato da Nord a Sud per quattro mesi, e in Bangladesh, dove si trova da circa una quarantina di giorni. 

 

Dalle Casette di Legnago alla tv del Bangladesh

 

Le prossime tappe

«Ci resterò ancora una settimana», rivela il giovane vespista, che in alcuni Paesi è stato anche ripreso dai telegiornali locali, «poi partirò alla volta dell'Himalaya dove ho intenzione di passare l'estate prima di arrivare in Nepal. Dopo non so cosa farò. Ho un paio di idee, ma deciderò a settembre. Potrei procedere attraverso la Cina e il Tibet in direzione del Laos. Oppure potrei riavvicinarmi all'Europa tornando in Pakistan, in Iran e da lì attraversare lo Stretto passando per Dubai, l'Oman e l'Iraq».

Insomma, pur in un contesto tutt'altro che facile, Altafini, che parla inglese con tutte le popolazioni che incontra, non ha per ora intenzione di fermarsi.
Grande accoglienza «Non è di sicuro un viaggio comodo», prosegue Saverio, «anche se in realtà lo immaginavo più difficile. Di certo, usciti dall'Europa, occorre confrontarsi con le leggi di ogni Stato richiedendo il visto prima di arrivarci, ma in fondo basta organizzarsi. Perfino per l'alloggio non ho mai avuto problemi. Chiedo ospitalità alle famiglie e loro me la danno senza pensarci.

Saverio Altafini durante una delle sue tappe
Saverio Altafini durante una delle sue tappe

A volte pianto la tenda nei loro giardini, altre mi ospitano in casa. In India e qui in Bangladesh mi hanno accolto per la notte anche delle missioni di sacerdoti che avevano studiato in Italia». «Il rapporto con la gente è bellissimo», prosegue Altafini, «è un contatto che ti viene incontro, senza cercarlo, per questo non ho mai trascorso un giorno da solo. A darmi una mano è proprio la Vespa, questa vecchio Px targato «Vr» che incuriosisce grandi e bambini. A darmi una mano è proprio la Vespa, questa vecchio Px targato Vr che incuriosisce grandi e bambini. Qui tutti lo conoscono, hanno i pezzi di ricambio e non si tirano indietro per le riparazioni. E poi, viaggiando a 40 all'ora in giro per le città o le zone rurali, si assapora tutto quello che in un viaggio normale non riesci a goderti». 

Elisabetta Papa

Suggerimenti