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Bovolone

Passeggeri al buio in stazione, le luci sono impazzite: ora si spengono di sera

Inizialmente, con grande spreco, restavano accese 24 ore su 24. Ma non è l'unico elemento di degrado
Luci alla stazione di Bovolone: qualche tempo fa accese in pieno giorno
Luci alla stazione di Bovolone: qualche tempo fa accese in pieno giorno
Luci alla stazione di Bovolone: qualche tempo fa accese in pieno giorno
Luci alla stazione di Bovolone: qualche tempo fa accese in pieno giorno

Sembra impazzito il timer che gestisce l’impianto di illuminazione alla stazione ferroviaria. Nelle ultime due settimane, l’accensione e lo spegnimento delle luci in stazione pare essere del tutto casuale.

 

Illuminazione "impazzita"

Le luci allo scalo di Bovolone sono rimaste accese 24 ore su 24 qualche settimana fa, poi per alcuni giorni sono rimaste accese di giorno ma spente di notte e nelle ultime tre notti sono rimaste sempre spente, lasciando i passeggeri che viaggiano dal pomeriggio alla sera al buio. Ai binari infatti arriva un po’ di luce dai lampioni pubblici comunali che illuminano la strada e il piazzale antistante la stazione.

Il problema dell’illuminazione accesa giorno e notte era stato segnalato e risolto a gennaio, prima dello scoppio della guerra e dei conseguenti problemi di approvvigionamento e costi energetici. Le luci rimasero infatti sempre accese per almeno un pio di mesi. Oggi il malfunzionamento di un timer e del sensore di luce è fonte al tempo stesso di spreco, compensato in parte da un risparmio notturno che però lascia al buio i passeggeri degli ultimi treni della sera e dei primi della mattina.

 

Segni di incuria nella stazione

I segni di incuria non sono una novità nella stazione bovolonese: una obliteratrice fatta a pezzi che nessuno sostituisce è lì a ricordarlo. L’ultima disfunzione interessa i lampioncini lungo il binario e gli otto fari al led che illuminano le quattro facciate della stazione con i muri decorati con un enorme murale ispirato ai cavalli a vapore delle vecchie locomotive.

L’opera di street art venne commissionata nel 2017 da FS-RFI spa, proprietaria dell’immobile e ricopre completamente anche porte e finestre che rimangono sempre serrate perché la stazione è chiusa al pubblico e ai viaggiatori dal lontano 1993. Per sei anni, fino al 1999, i treni non passavano nemmeno più, poi la linea Verona Rovigo è stata riattivata dopo i lavori di automazione e controllo da remoto.

Alla stazione però sono rimasti, o si sono aggravati, i problemi. Uno di questi è la mancanza di una pensilina per i viaggiatori in attesa del treni, e anche l’assenza di bagni. Solo recentemente il primo binario è stato attrezzato con una pensilina di sette metri per tre che ripara malamente i viaggiatori e solo dalla pioggia, non dal vento.

 

Luogo senza futuro?

Il tema di trovare un futuro alla stazione rimane quindi aperto e insoluto. Tutti i tentavi di affidare i locali della biglietteria e della sala d’attesa in comodato gratuito ad associazioni locali sono finora falliti. Il rifacimento del piazzale antistante la stazione - lavori finanziati e programmati per i prossimi mesi - potrebbe riqualificare la zona e rendere appetibile l’apertura di un esercizio pubblico gestito da privati a servizio di passeggeri e passanti. Si sono avvicendate varie giunte nessuna delle quali però è riuscita finora ad arrivare a un accordo con la proprietà della infrastruttura.

Anche l’elettrificazione del tratto di ferroviaria Isola della Scala-Legnago potrebbe rilanciare la stazione bovolonese e forse portare alla riapertura della sala d’attesa. Oggetto del contendere è chi debba farsi carico del rifacimento del tetto, degli impianti di acqua, luce e gas e anche di serramenti e infissi: la ristrutturazione infatti richiede somme sempre più ingenti man mano che il tempo passa.

Roberto Massagrande

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