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Sindaco e assessori si aumentano lo stipendio

La nuova giunta di Legnago guidata da Lorenzetti
La nuova giunta di Legnago guidata da Lorenzetti
La nuova giunta di Legnago guidata da Lorenzetti
La nuova giunta di Legnago guidata da Lorenzetti

Sindaco ed assessori, a Legnago, si alzano lo stipendio. E l'opposizione si prepara ad alzare le barricate in consiglio comunale. Il neo sindaco Graziano Lorenzetti ed il suo esecutivo hanno determinato le nuove indennità spettanti allo stesso primo cittadino, ai suoi cinque assessori ed al presidente del Consiglio, Paolo Longhi. Con una novità, rispetto al passato. Gli amministratori, infatti, hanno stabilito che i loro stipendi verranno sì decurtati del 10 per cento, come prevede una legge finanziaria dello Stato risalente al 2005. Tuttavia, sindaco ed assessori hanno cancellato l'ulteriore riduzione del 10 per cento varata cinque anni fa dall'esecutivo guidato da Clara Scapin. L'ex primo cittadino del Pd, difatti, nel 2014 aveva stabilito, con la sua Giunta, di destinare i fondi risparmiati dalla riduzione volontaria, pari a 40mila euro nell'arco di cinque anni, ad uno speciale «fondo di solidarietà» per progetti per cittadini bisognosi. La nuova amministrazione a trazione leghista, al contrario, ha ripristinato i vecchi corrispettivi, applicando soltanto la riduzione di legge. Secondo il provvedimento varato dall'esecutivo, pertanto, Lorenzetti percepirà 2.788 euro lordi al mese, ovvero 309 euro in meno rispetto all'indennità originale, ma pur sempre superiori di 279 euro rispetto ai 2.509 euro percepiti da Scapin. Il vicesindaco Roberto Danieli, a sua volta, riceverà 1.533 euro al mese, con una decurtazione «obbligata» di 170 euro ed un assegno tuttavia più pesante rispetto a quello di 1.380 euro del suo predecessore Simone Pernechele, mentre a Claudio Marconi, subentrato all'ex «dissidente», il compenso era stato dimezzato visto il suo status di dipendente dell'Ulss 9 Scaligera. Pure nella nuova Giunta Lorenzetti, secondo le normative, la retribuzione sarà ridotta del 50 per cento agli assessori alle dipendenze di enti o privati che non chiederanno l'aspettativa, ad eccezione dei liberi professionisti. Ciascuno dei cinque assessori di Lorenzetti riceverà 1.254 euro al mese, con una decurtazione obbligata di 125 euro, superiori ai 1.129 dei componenti dell'esecutivo Scapin. Al pari della Giunta, il presidente del Consiglio Longhi percepirà 1.254 euro al mese, contro i 1.129 euro incassati dal suo predecessore Giovanni Mascolo. Di fronte alla cancellazione del «fondo di solidarietà», il gruppo di minoranza «Legnago Futura», che ha sostenuto l'ex candidato sindaco Silvio Gandini, preannuncia un'interrogazione o, in alternativa, un ordine del giorno nel prossimo Consiglio. «Suscita rammarico notare che l'attuale esecutivo non abbia proseguito sulla strada intrapresa dalla precedente Giunta», evidenzia il capogruppo Diego Porfido, «anche perché la riduzione delle indennità era stata pensata per dare un segnale forte alla cittadinanza in un momento di crisi». Lorenzetti rispedisce al mittente le critiche: «L'esecutivo va remunerato adeguatamente, poiché ciascun componente mette a disposizione della collettività le sue competenze professionali, sacrificando ore preziose del lavoro personale. Io stesso, partecipando a tutte le riunioni come amministratore e tecnico, evito di scomodare i funzionari municipali per le numerose trasferte». «Per l'ex sindaco Scapin», conclude, «era facile rinunciare a parte dell'indennità, visto che era in pensione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fabio Tomelleri

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