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Si barrica in casa armata di coltello

Carabinieri di Legnago all’ospedale di Legnago dove è stata ricoverata la 56enne
Carabinieri di Legnago all’ospedale di Legnago dove è stata ricoverata la 56enne
Carabinieri di Legnago all’ospedale di Legnago dove è stata ricoverata la 56enne
Carabinieri di Legnago all’ospedale di Legnago dove è stata ricoverata la 56enne

Si è barricata nella camera da letto della sua abitazione armata di un grosso coltello da cucina. E, in un crescendo di urla e agitazione, ha minacciato a più riprese di togliersi la vita e di colpire con quella lama lunga 27 centimetri chiunque avesse osato entrare. Minacce che con il passare dei minuti si sono fatte sempre più insistenti. Un disco rotto di intenti disperati, frutto di una fragilità psicologica arrivata ormai allo stremo, da far raggelare il sangue. Tanto che il marito, dopo aver cercato invano di far desistere la moglie da quei folli propositi che di punto in bianco potevano culminare nel dramma, ha lanciato l’allarme alla centrale operativa del 118. E, in pochi minuti, nella villetta alla periferia di San Pietro di Morubio, si sono precipitati il personale del Suem, alcune pattuglie di carabinieri della Compagnia di Legnago e una squadra di vigili del fuoco. Fortunatamente, dopo una difficile «trattativa» durata un paio d’ore in cui non c’è stato verso di convincere la signora ad uscire, i militari sono riusciti a piombare nella stanza e a disarmarla. Poi la corsa in ospedale dove la donna, visibilmente provata, è stata ricoverata per accertamenti nel reparto di Psichiatria. Sono stati momenti concitati quelli vissuti l’altra sera nell’abitazione di un imprenditore della zona. La coppia, stando ad una prima ricostruzione al vaglio degli inquirenti, aveva avuto una discussione. Un litigio banale, amplificato con ogni probabilità nella mente della 56enne dai problemi di depressione di cui soffrirebbe da tempo, che ha assunto di lì a poco contorni inaspettati. Sfociando in un quarantotto che ha attirato sul posto diversi curiosi oltre ad un vasto spiegamento di forze dell’ordine. Al culmine del battibecco la donna, fuori di sè, ha prelevato da un cassetto della cucina il grosso coltello e, minacciando propositi suicidi, ha chiuso a chiave la porta del reparto notte e si è poi asserragliata in camera da letto. Il marito, dopo averla scongiurata a lungo di aprire le due porte, ha temuto il peggio e ha chiesto aiuto nel timore che la consorte potesse commettere un gesto estremo. E, a quel punto, la serata si è fatta ancora più movimentata. I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago, giunti nell’abitazione con i colleghi della stazione di Cerea, facendo leva su tutta la loro esperienza e sulla delicatezza richiesta in simili frangenti, non hanno smesso un istante di parlare con la donna facendo il possibile per confortarla e per convincerla a consegnare la pericolosa lama. Nulla da fare. Nemmeno l’intervento di una figura specializzata, a cui l’Arma ricorre in simili circostanze, ha fatto sì che la 56enne uscisse dalla stanza. Anzi, la donna non dava segno di volersi calmare e non ha mai smesso di manifestare il suo profondo malessere interiore. Tuttavia non era semplice intervenire perchè c’era il rischio non solo che potesse mettere realmente in pratica i gesti di autolesionismo gridati a squarciagola. Ma anche che potesse accoltellare i soccorritori. La situazione si è risolta quando, dopo diversi tentativi, la donna si è avvicinata alla finestra della camera situata al piano terra. È stato allora che, mentre alcuni carabinieri la distraevano, i colleghi hanno sfondato a spallate le due porte riuscendo ad immobilizzarla. Grazie a quell’azione rivelatasi provvidenziale, la 56enne è stata tratta in salvo con buona pace dei suoi cari che hanno assistito ai soccorsi con il cuore in gola. •

Stefano Nicoli

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