Sono serviti quasi due anni di serrate indagini e ricerche a livello internazionale. Ma alla fine anche l’ultimo componente della banda accusata di aver seminato, tra il 2017 e il 2018, i il terrore in molte case della Bassa e delle province limitrofe, arrivando spesso a picchiare brutalmente le vittime di turno per un bottino misero, è stato assicurato alla giustizia.
La latitanza di A.M., un cittadino marocchino di 45 anni, domiciliato da tempo in Italia, è finita infatti questa settimana ad Alicante, capitale dell’omonima provincia nel sud-est della Spagna. E così l’uomo, dopo essere stato catturato dalla polizia iberica ancora lo scorso febbraio, è atterrato l’altro pomeriggio all’aeroporto romano di Fiumicino. Ora si trova rinchiuso nella casa circondariale di Rebibbia a disposizione dell’autorità giudiziaria scaligera.
L’estradizione del 45enne - su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso nei suoi confronti sulla scorta dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata nel 2019 dal gip del tribunale di Verona Raffaele Ferraro - è il frutto del complesso lavoro investigativo svolto dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile di Legnago.
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