<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La tragedia di Oppeano

La mamma di Samuele: «Quel monopattino era il mio incubo. Hanno suonato e mi è crollato il mondo addosso»

Parla la mamma di Samuele Brognara, il 15enne di Palù morto in un incidente stradale nella notte fra l'8 e il 9 aprile 2023 a Oppeano
Lo striscione di ricordo per Samuele Brognara
Lo striscione di ricordo per Samuele Brognara
Lo striscione di ricordo per Samuele Brognara
Lo striscione di ricordo per Samuele Brognara

«Non volevo che Samuele avesse il monopattino elettrico, avevo paura che prima o poi gli sarebbe successo qualcosa di brutto. Anche sabato mattina, prima di andare a lavorare, mi ero raccomandata con lui che non lo usasse».

 

«Mi diceva che lo usava solo a Palù»

Per Mirela Gomoi, la mamma del 15enne morto in monopattino l'8 aprile, quel mezzo regalato dal papà Corrado Brognara al figlio proprio un anno, fa in occasione del quindicesimo compleanno, era un incubo. «Mi diceva che lo usava solo per andare dagli amici a Palù e non a Oppeano, ma sapevo che non era vero», raccontava ieri mattina la madre nel salotto di casa con un filo di voce. La donna era tornata da poco dall’ospedale “Mater Salutis” di Legnago, dove si era recata assieme al marito per effettuare il riconoscimento del figlio.

 

Il racconto della notte di Pasqua

«La notte di Pasqua», ricorda mamma Mirela, romena di origine, «sono tornata a casa dal lavoro poco dopo mezzanotte e Samuele non era ancora rientrato». Dopo una decina di minuti la donna, infermiera in due case di riposo, ha preso in mano il telefono e contattato prima le forze dell’ordine e poi gli ospedali della zona. «Nessuno sapeva nulla, inizialmente mi hanno detto di portare pazienza e aspettare ma io conoscevo mio figlio, avevo provato a telefonargli una quindicina di volte, gli mandavo messaggi e non era normale che lui non rispondesse».

Nella ricerca di Samuele, mamma Mirela ha coinvolto anche la figlia Jessica, 19 anni. Lei conosceva gli amici del fratello e così con qualche telefonata e dei messaggi era venuta a sapere una notizia inquietante: Samuele non era mai arrivato nel luogo dove doveva incontrarsi con Lorenzo, un suo amico. «Nessuno sapeva dove fosse finito, qualcuno mi ha detto che c’era stato un incidente», ricorda la sorella, «avevo paura che la vittima fosse proprio lui. Da piccoli eravamo molto uniti, ora avevamo amici diversi ma io senza che lui lo sapesse controllavo le sue frequentazioni per evitare che finisse nei guai».

Leggi anche
Monopattini e sicurezza. Altamura: «Non sono giocattoli. In arrivo obbligo di targa e assicurazione»


A rendere complicata l’identificazione del quindicenne , che il prossimo 13 aprile avrebbe compiuto sedici anni e frequentava il primo anno di Meccanica all’istituto Giorgi di Verona, c’era il fatto che addosso non aveva documenti. Le ripetute telefonate della madre alle forze dell’ordine hanno però indirizzato le indagini. La donna ha raccontato ai militari i dettagli che hanno fatto comprendere che purtroppo quel giovane con il monopattino investito da un’auto era proprio suo figlio. Alle tre del mattino i carabinieri hanno suonato al citofono della famiglia in via Griffe, al confine tra Zevio e Palù dove la famiglia vive da pochi anni, per comunicare il decesso. «Mi sono sentita cadere il mondo addosso, sono scoppiata a piangere, non potevo crederci», raccontava ieri ancora sotto choc la donna, «Samuele era un bravo ragazzo, un po’ timido, a casa parlava poco, si apriva di più con gli amici». Un comportamento tipico degli adolescenti che fuori si costruiscono la loro nuova “famiglia” mettendo da parte i genitori per provare il brivido della libertà. Per iniziare a sentirsi grandi e prendere decisioni in autonomia.

 

Il calcio e gli amici

Il giovane quest’anno aveva anche smesso di giocare a calcio, sua grande passione, dopo aver militato per quattro anni nella Nuova Cometa Santa Maria di Zevio, società dove si era distinto giocando spesso in attacco con ottimi risultati. «Tifava Inter, era molto bravo, qualche volta lo avevano messo addirittura a giocare in porta e si era dimostrato capace anche in quelle occasioni», dice la mamma il cui pensiero poi però va continuamente al monopattino guidato dal figlio.

«Odiavo quel mezzo, avevo paura che mi avrebbe portato via Samuele e purtroppo è stato così». «Lui faceva sempre di testa sua», confida la donna, «non so esattamente come sia avvenuto l’incidente, mi è stato riferito che il monopattino aveva le luci di posizione accese e che chi lo ha travolto svolge una professione medica, tanto che è stato il primo a soccorrerlo con il massaggio cardiaco».

 

Samuele Brognara è morto in un incidente con il suo monopattino
Samuele Brognara è morto in un incidente con il suo monopattino


Nel giorno di Pasqua una trentina di amici di Samuele è andata a casa del giovane per stringersi al dolore dei famigliari. I ragazzi hanno anche appeso un palloncino bianco sul cancello dell’abitazione e poi affisso uno striscione sulla ringhiera delle scuole elementari di Palù: “Ciao Samu, ci mancherai…” e poi in romeno, lingua della madre: “riposa in pace...”. I funerali del giovane non sono ancora stati fissati, la famiglia è in attesa del nullaosta dalla magistratura.

Francesco Scuderi

Suggerimenti