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«Paese invaso dai nomadi, siamo esasperati»

Le roulotte dei nomadi sgomberate da un parcheggio di Vallese  DIENNE
Le roulotte dei nomadi sgomberate da un parcheggio di Vallese DIENNE
Le roulotte dei nomadi sgomberate da un parcheggio di Vallese  DIENNE
Le roulotte dei nomadi sgomberate da un parcheggio di Vallese DIENNE

Oppeano è diventata ormai una tappa privilegiata per decine di nomadi che da mesi si insediano in vari punti del territorio. Malgrado, ogni volta che sostano in paese, vengano puntualmente allontanati dalla polizia locale allertata da amministratori e residenti preoccupati ed infastiditi da situazioni di sporcizia e degrado. Il problema si è ripresentato questa settimana quando l’ennesima carovana di zingari italiani si è accampata nel parcheggio di via Mazzanta, vicino al centro logistico Gori, nella frazione di Mazzantica. Il fenomeno Da circa tre mesi una comitiva formata, secondo i casi, da 10 fino ad un massimo di 15 roulotte, ha scambiato capoluogo e frazioni per un campeggio abusivo. Regolarmente, gli agenti del distretto Media Pianura Veronese consegna agli occupanti di turno un’ordinanza di sgombero dell'area pubblica, che nell'arco delle 24 ore successive viene rispettata ed eseguita. Peccato che trascorsa qualche settimana, o addirittura pochi giorni, tornano di nuovo ad insediarsi, prendendosi però la briga di cambiare. Dapprima, gli zingari hanno soggiornato nel parcheggio della zona industriale ed artigianale di Vallese. Da lì sono stati cacciati più volte e l'ultima «residenza» oppeanese delle case viaggianti è stata registrata in via Arena, a Ca' degli Oppi. In questi giorni hanno deciso invece di spostarsi e soggiornare a Mazzantica. Insomma, un autentico tira e molla che suona quasi come una beffa per il Comune. Si è instaurato così un braccio di ferro tra forze dell'ordine e nomadi che è approdato sia sul tavolo del Prefetto di Verona, Donato Cafagna, sia al Comitato provinciale per la sicurezza pubblica. Gli interventi Sia in Prefettura, che al Comitato provinciale, sono intervenuti per cercare una soluzione al problema il sindaco Pierluigi Giaretta e il comandante della Polizia locale Marco Cacciolari. «Si tratta di zingari originari di Noto, in Sicilia», riferisce il comandante Cacciolari, «più volte abbiamo notificato loro l'ordinanza di sgombero che inizialmente osservano per poi fare la loro ricomparsa sempre nel territorio oppeanese. E non ne comprendiamo i motivi». Un'occupazione che comporta disagi. «I nomadi hanno fatto più incursioni in aziende private del paese per prelevare l'acqua, perchè nei parcheggi dove sostano abusivamente non ci sono servizi adeguati a questo numero di persone, non si tratta di aree attrezzate per i camper», aggiunge Cacciolari. Il Comune «Senza contare», rimarca il consigliere Alessandro Montagnoli, «gli accumuli di immondizie che lasciano ogni volta che tolgono l'accampamento. Rifiuti, che il Comune deve poi far raccogliere e smaltire a spese dell’ente e quindi di tutta la comunità. Non riusciamo a liberarci di questi occupanti del suolo pubblico sebbene abbiamo chiuso alcuni parcheggi. Li conosciamo, perchè in passato avevamo già avuto a che fare con loro, ma i capi clan precedenti erano persone con le quali, quando ero sindaco, eravamo riusciti a trattare». «L'ultima indicazione che ci è arrivata dal Comitato provinciale per la sicurezza», annuncia il comandante Cacciolari, «è quella di mappare il territorio con i siti che sono stati oggetto di occupazione da parte delle famiglie nomadi appartenenti ai cosiddetti Camminanti di Noto, e dai quali sono stati sgomberati. «Un altro timore è, che non lavorando, si mantengano compiendo azioni illecite», concludeMontagnoli, «per questo la loro presenza destabilizza i residenti che continuano a mandarci segnalazioni».•.

Zeno Martini

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