<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La storia

Ignazio e Franco, 22 anni d'amore. Il «re della notte» sposa lo stilista

Ignazio Gaggioli, direttore di due discoteche della bassa, racconta: «Un prete mi disse: "Dio ha detto di amare, non chi amare"»
Ignazio Gaggioli ( a sinistra) taglia la torta nuziale con il neo marito Franco Ciambella
Ignazio Gaggioli ( a sinistra) taglia la torta nuziale con il neo marito Franco Ciambella
Il matrimoni di Ignazio e Franco

 Le mille sfaccettature dell’amore che vince pregiudizi, crisi adolescenziali e convenzioni sociali. Un amore con la A maiuscola che non si festeggia solo a San Valentino. Come quello che da 22 anni, dal primo incontro nel 2002 su una spiaggia di Mykonos, Ignazio e Franco si promettono ogni giorno.

E che è diventato granitico in casa come nel lavoro, tra atelier, sfilate, red carpet e televendite. «Orgogliosi di quello che siamo, senza paletti e bandierine, liberi di vivere un sentimento che in passato è stato spesso osteggiato e che bisogna smettere di considerare diverso e sbagliato», rivendicano con una voce sola.

 
 

Il grande passo 

Fino alla consacrazione, con il sigillo dell’ufficialità impresso alle unioni civili dalla legge Cirinnà, sancita da ben due cerimonie, officiate con triplice benedizione nelle ultime settimane tra Civitavecchia e Pinerolo, che ha coronato una storia in cui quell’amore, fino a qualche anno stigmatizzato e tenuto spesso nascosto per vergogna o timore di venire messi all’indice, ha prevalso su tutto. Ignazio è Ignazio Gaggioli, imprenditore 64enne, storico direttore artistico delle discoteche «Principe» di Legnago e «Corte degli angeli» di Cerea, oltre che titolare di diversi locali e centri di estetica, che nel 1993 portò la movida nella Bassa dopo aver fatto ballare fino ad ottomila giovani a sera ai lidi ferraresi sulle piste del «Barracuda» e del «Casbah».

Franco è Franco Ciambella, 57enne stilista romano di fama internazionale, definito il Peter Pan dell’alta moda, che ha debuttato sulle passerelle nel 1994 e che ha vestito moltissime spose oltre a star del calibro di Milva, Barbara D’Urso ed Elena Sofia Ricci. Una coppia collaudata che ha deciso ora di fare il grande passo dopo una lunga convivenza e una spola continua tra Civitavecchia, città natale del couturier dove vivono ora entrambi, e il capoluogo della Bassa, dove Gaggioli ha consolidato le sue attività, aprendo prima l’«Invidia café» e poi il ristorante «Pepenero» dopo essere stato chiamato 31 anni fa da Paolo Boccafoli a rilanciare l’allora «Principe Azzurro». 

Colpo di fulmine 

«Da quel giorno in Grecia», confida l’imprenditore, che ha creato con il neo marito la società Italian Design Group con cui commercializza il prêt à porter sul canale tv QVC, «un legame di naturale familiarità si è presto trasformato in un’affettuosa amicizia fino a sfociare nell’amore che si aspetta tutta una vita». Poi, sfoggiando quel sorriso contagioso che negli anni Ottanta lo vide protagonista della campagna pubblicitaria per il dentifricio Pasta del capitano, rivela: «Sono stato conquistato dalla sua bellezza, ma soprattutto dalla caratura intellettuale e dai suoi profondi valori, gli stessi con cui sono cresciuto io. Il feeling è stato immediato, fu un colpo di fulmine. E da allora non ci siamo più lasciati». 

 
 

Due cerimonie

La conferma che non si trattasse di un’infatuazione estiva si è avuta nella chiesetta sconsacrata San Giovanni di Dio a Civitavecchia dove Donatella Sena, delegata dal sindaco, li ha uniti civilmente con la benedizione della predicatrice battista Maria Elena Lacquaniti mentre il soprano cinese Hongmei Nie intonava l’Ave Maria di Gounod. Dopo il primo sì mondano, davanti a 150 invitati tra cui molti volti noti del jet set e dello spettacolo, Ignazio e Franco hanno fatto il bis, più intimo e familiare.

E nei giorni scorsi si sono scambiati di nuovo gli anelli nel tempio valdese dei Coppieri di Torre Pellice, sulle colline di Pinerolo, dove Gaggioli, venuto alla luce ad Iglesias - è il dodicesimo dei 13 figli nati dalle nozze tra il minatore sardo Orlando e la casalinga Sara Cannas - è cresciuto dal 1961. «Abbiamo voluto celebrare il nostro sogno d’amore assieme ai miei fratelli, alle mie sorelle e ai miei 65 nipoti con la benedizione del pastore Giuseppe Ficara e dell’ex don Franco Barbero, il prete ormai 85enne che fu dimesso dallo stato clericale nel 2003 da papa Giovanni Paolo II proprio per le sue posizioni in contrasto con la liturgia della Chiesa cattolica, tra cui le unioni tra credenti omosessuali come nel caso mio e di Franco». 

Coming out

E a Barbero, il «re della notte», che ha interpretato anche molti fotoromanzi per le riviste francesi Intimité e Nous dopo essere stato fermato in strada da un’agente di moda nel 1982 a Padova dove studiava Psicologia, deve anche il suo coming out.

«Come tutte le mamme anche la mia», riferisce Gaggioli, «l’ha sempre saputo e in famiglia, pur non parlandone mai, sono stato sempre accettato. Fortunatamente, non sono stato bullizzato e deriso nemmeno dalle suore Giuseppine e dai Gesuiti dopo ho conseguito il diploma magistrale. Rimaneva sempre però un’ombra, quel conflitto interiore che sfociava nella malinconia e nella paura di non poter vivere serenamente la mia omosessualità». «All’epoca avevo 17 anni e frequentavo il movimento della Comunità cristiana di base fondato nel 1974 a Pinerolo da don Barbero, il quale un giorno vedendomi rabbuiato mi disse “Con quel bel sorriso che ti ritrovi perchè sei sempre triste?“. E in quell’istante ebbi il coraggio di rivelargli che ero gay. Lui non fece una piega e mi tranquillizzò dicendomi “Dio ha detto di amare, non chi amare“».

E lo ha ripetuto anche al loro matrimonio che porterà ora i neo sposi in viaggio di nozze in Giappone. «Noi siamo cattolici praticanti», sottolineano Gaggioli e Ciambella, «e apprezziamo molto l’apertura di papa Francesco nei confronti degli omosessuali. Purtroppo la strada è ancora lunga per essere accettati in pieno». E domani (oggi ndr), con la fede al dito, sarà una festa degli innamorati speciale? «Per noi, da 22 anni, ogni giorno è San Valentino». 

Stefano Nicoli

Suggerimenti