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La protesta si estende a Legnago «Il calvario infinito di mio figlio»

Quanto a disservizi gli autobus 144 e 143 della linea Atv Legnago-Bovolone-Veroona non sono secondi a nessuno. Lo sostengono con forza i genitori degli studenti pendolari che dal 12 settembre a frequentano le scuole a Verona. Si aggiungono al coro di proteste che si è sollevato nei giorni scorsi su altre linee in provincia documentando con report dettagliati le disavventure mattutine dei loro figli che si concludono con l’arrivo in ritardo in classe. Le segnalazioni sono state inoltrate alla Azienda, documentate e dettagliate, sono in attesa di risposta. É un copione che si ripete: autobus stracolmi, corse in ritardo. studenti che restano a piedi alle fermate, i più fortunati sono recuperati dai genitori ma il risultato finale non cambia, arrivano a scuola ormai a campanella già suonata da un pezzo. Il signor C. S. papà di un alunno che sta accumulando un ritardo dietro l’altro si fa portavoce della protesta «Volevo segnalare che anche altre linee, la 144 e la 143, sono nelle stesse condizioni, se non peggiori». Il resoconto inizia il 14 settembre con un bus atteso alle 6.25, partito alle ore 6.38 che è arrivato a Verona alle 8, dopo 1 ore e 22 minuti per una tratta di 24 chilometri. Il genitore per tre mattine filate scrive un dettagliato report delle traversie del figlio, segnalazione recapitate all’Atv, che non riesce a presentarsi in orario al suono della prima campanella accumulando una buona mezzora di ritardo nonostante la levataccia. «Ma è possibile che la linea 144 quando arriva a Via Madonna IIIa a Bovolone o non si ferma o è strapiena e che i ragazzi non riescono a salire? Mio figlio e altri ragazzi erano alla fermata alle 6.20 e dopo 4 pullman è riuscito a salire alle 6.45 arrivando a scuola alle 8.20 per l’ennesima volta. Serve un pullman in più. È così tutte le mattine! Naturalmente ai numeri non risponde nessuno! Gradirei parlare con qualcuno. Grazie» è il testo dell’ultimo sfogo di due giorni fa. I genitori sono rimasti spiazzati dall’avvio in salito dell’anno scolastico. «È impensabile» concludono, «pagare degli abbonamenti per un servizio talvolta pessimo». Insomma una situazione critica da monitorare «visto» scrivono, «che Atv ha ricevuto dalla Regione consistenti fondi per lo sviluppo del trasporto urbano ed extraurbano». •. Ro.Ma.

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