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La musica e gli amici Il mondo di Tarik falciato a 15 anni

Il dirigente Bruno Bortolaso
Il dirigente Bruno Bortolaso
Il dirigente Bruno Bortolaso
Il dirigente Bruno Bortolaso

«Gli piaceva ascoltare musica. Lo vedevamo assieme ai suoi amici, seduto sulle panchine di piazza Garibaldi». Così le sue insegnanti delle medie ricordano Tarik Erradi, l’adolescente morto tra sabato e domenica notte lungo la strada provinciale 19 Ronchesana, in località Villabroggia di Zevio, a pochi chilometri da casa. Tarik stava percorrendo la provinciale, in direzione di Ronco, in sella alla sua bici bianca, quando è stato centrato in pieno da una Volvo, che l’ha fatto sbalzare dal sellino e l’ha catapultato nel fossato che costeggia la strada. Il giovanissimo è morto sul colpo. L’investitore, un giovane di 26 anni, residente nello stesso paese di Erradi, non si è fermato subito a soccorrere l’adolescente. Dopo un’ora si è però costituito alla caserma dei carabinieri di Scardevara, assumendosi la responsabilità del sinistro mortale. Tarik era nato a Legnago, da genitori marocchini, nel 2003: aveva da pochi giorni festeggiato il suo quindicensimo compleanno. Ha frequentato le medie Giuseppe Baldo di Ronco, dove si era fatto anche degli amici. «Era un ragazzo ben inserito», lo ricordano le sue insegnanti e il dirigente scolastico Bruno Bortolaso. «Era uno spirito libero, anche se non manteneva sempre i suoi buoni propositi nello studio». Lo scorso giugno, meno di un anno fa, il ragazzo aveva comunque superato l’esame di licenza media e dallo scorso settembre aveva iniziato a frequentare l’istituto professionale Giorgi in città. Abitando in un appartamento delle case popolari, in via Quadrelli, molti lo vedevano di mattina presto in centro paese salire sull’autobus che lo avrebbe accompagnato a scuola a Verona. Si ritrovava frequentamente con i suoi amici delle medie, in piazza Garbaldi. Poi da qui si spostavano in bicicletta nel circondario, come avevano fatto anche sabato sera. Tarik era il maggiore di quattro fratelli: uno, di un anno in meno, sta frequentanto la terza media, il secondo è in prima media, mentre la sorellina più piccola frequenta la scuola elementare del paese. Nessuno dei tre fratelli di Tarik ieri era in classe. Troppo grande il dolore per la sua famiglia, che adesso dovrà predisporre la sepoltura, non appena riceverà il via libera per poter celebrare le esequie. «Essendo la famiglia Erradi di religione islamica, con ogni probabilità il ragazzo non verrà sepolto qui a Ronco», ragionava su questa eventualità ieri il sindaco Moreno Boninsegna. «Vedremo se la famiglia deciderà di tumularlo al monumentale di Verona, dove c’è una sezione apposita riservata alla confessione islamica, oppure se lo porteranno altrove». «Resta una tragedia grande, una giovane vita spezzata a soli 15 anni, con tutto il futuro davanti»; faceva questa amara considerazione ieri il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Ronco, Bruno Bortolaso. «Sono vicino alla famiglia Erradi», ha detto il sindaco Boninsegna. «Ho visto fin da ieri mattina (domenica per chi legge, ndr) una grande solidarietà della comunità maghrebina attorno alla famiglia del ragazzo, che è prostata nel lutto». Ieri non si avevano ancora notizie certe sulla data del funerale. Intanto proseguono le indagini della polizia stradale e dei carabinieri della stazione di Scardevara, per accertare la dinamica e le cause dell’incidente che ha causato la morte del quindicenne, il quale sembra fosse su un bicicletta senza luce posteriore. Il conducente del veicolo verrà processato per omicidio stradale, guida in stato di ebbrezza e omissione di soccorso. Tarik era un giovanissimo ronchesano e il suo investitore, S.S., di 26 anni, è un giovane ronchesano anch’egli. Un dramma che avrà un lungo seguito e che ha gettato nel dolore due famiglie della stessa comunità. •

Zeno Martini

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