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Un 62enne di Albaredo

Allontanato da casa, continua a dormire nel suo letto: marito violento finisce in manette

I carabinieri di Ronco: il 62enne è stato arrestato e portato in carcere
I carabinieri di Ronco: il 62enne è stato arrestato e portato in carcere
I carabinieri di Ronco: il 62enne è stato arrestato e portato in carcere
I carabinieri di Ronco: il 62enne è stato arrestato e portato in carcere

Per anni, prima di finire sabato pomeriggio in carcere, ha reso la vita impossibile alla moglie. Un inferno scandito, stando alle accuse della Procura di Verona, da minacce, insulti e prevaricazioni di ogni genere, che in più di un’occasione sono sfociati nella violenza. Tanto da spingere la donna, terrorizzata da quel marito possessivo e manesco che era diventato ormai un’ossessione difficile da sopportare, a rivolgersi il mese scorso ai carabinieri della Compagnia di Legnago per liberarsi di un incubo affrontato a lungo in silenzio per amore dei figli.

La denuncia Nei confronti di M.T., un cittadino marocchino di 62 anni residente da tempo ad Albaredo, era scattata così una denuncia per maltrattamenti in famiglia. Ma l’operaio agricolo, complice forse una gelosia morbosa, non si è fermato nemmeno davanti al provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento alla moglie, sua connazionale di 54 anni, disposto a suo carico dal giudice lo scorso 22 agosto. E così, visto che si è guardato bene dal rispettare la misura cautelare continuando a frequentare come niente fosse l’abitazione coniugale, dove invece non poteva mettere più piede, il gip Luciano Gorra, su richiesta del pm Stefano Aresu, ha inasprito il primo settembre il provvedimento iniziale a tutela della consorte. Il 62enne, dopo essere stato rintracciato in paese dai carabinieri della stazione di Ronco all’Adige, è stato accompagnato nella casa circondariale di Montorio a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Calvario domestico La nuova ordinanza, che ha privato M.T. della libertà, è l’epilogo di una brutta storia iniziata, in base alle accuse della vittima, subito dopo il matrimonio e diventata via via sempre più ingestibile con il passare degli anni. Al punto da indurre tre settimane fa la 54enne, esasperata da quella convivenza contrassegnata da continui litigi, percosse e minacce di morte, a farsi accompagnare da uno dei figli in caserma per mettere fine a quell’unione trasformatasi in un autentico calvario. Un tormento che in più di un’occasione le ha tolto il sonno e l’ha fatta temere per la propria incolumità. Erano così partite le indagini, che sono approdate cinque giorni più tardi nell’allontanamento del 62enne dalla villetta, in parte sequestrata per un’altra vicenda giudiziaria, abitata dalla coppia di magrebini nella prima periferia di Albaredo.

Ordinanza disattesa Tuttavia, come è emerso dagli accertamenti compiuti dai militari e dalla testimonianza della vittima, M.T. non ha rispettato minimamente gli obblighi imposti dal giudice. Il 62enne non solo non ha mai lasciato l’abitazione pur essendo stato avvertito in sede di esecuzione del primo provvedimento cautelare che non avrebbe più potuto farvi rientro in assenza di diverse disposizioni dell’autorità giudiziaria. Ma ha continuato anche a dormire in una stanza dell’edificio oppure all’interno del suo furgone parcheggiato nel cortile dell’abitazione. Un comportamento mal tollerato dalla 54enne, con la quale i rapporti si sono incrinati da tempo. Tanto più che la donna, anche alla presenza dei militari allertati ad intervenire nella villetta a fine agosto, è stata fatto oggetto di ulteriori intimidazioni da parte del marito. Il quale l’ha caldeggiata ad andarsene rivendicando la proprietà dell’immobile. Una sequenza di gravi infrazioni alle disposizioni del giudice che, alla luce dei reiterati atteggiamenti vessatori ai danni della moglie ormai costretta a cambiare le sue abitudini, hanno aggravato la posizione dell’operaio. E così sabato, non appena è rientrato ad Albaredo dopo una trasferta di lavoro, è stato arrestato e condotto in carcere.

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Stefano Nicoli

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