Grande risultato a Jakarta, in Indonesia, per la plurititolata atleta di Minerbe Silvia Donà. Ai campionati mondiali di karate promossi dalla federazione Shotokan karatedo international federation (Skif) Ski-f, la 29enne si è classificata seconda nella categoria kumite (combattimento libero) a squadre femminile. Quattro anni fa a Sidney, in Australia, Donà si era classificata terza; due anni fa a Dresda era arrivato un secondo posto a squadre.
A interrompere il sogno d’oro delle ragazze italiane ci hanno pensato le temibili atlete del Giappone, campionesse mondiali. «Purtroppo ci hanno battuto», dice Donà. «Essere convocati per i mondiali è sempre un onore», prosegue, «alla gara a squadre non pensavo nemmeno di partecipare e invece sono stata scelta tra le tre titolari e per poco non siamo riuscite a vincere». In squadra con Donà hanno combattuto le lombarde Naomi Motta e Daphne Rebolho, campionessa mondiale nel kumite individuale dove l’atleta minerbese è invece stata eliminata ai quarti di finale. Il ruolo di riserva è toccato a Elisa Pea. «Quattro anni fa a Sidney sono andata senza sapere a cosa stavo andando incontro», racconta Donà, «questa volta ero ben consapevole del lavoro che c’è voluto per arrivare fino a qui».
I prossimi obiettivi della karateka minerbese, cintura nera primo dan, sono gli europei di maggio a Praga. Aggiunge l’allieva di Renzo Cappellari, cintura nera di quinto dan: «Oltre al mio maestro, ringrazio Alessandro Pignatta che ci ha preparato e i miei compagni di viaggio Michele Barengo e Michele Riolmi». Il karate, ormai è certo, fa parte del dna della famiglia Donà. La zia di Silvia è, infatti, Roberta Donà, campionessa mondiale di karate a Milano nel 1997 e vincitrice degli europei di Sheffield l’anno successivo. Nella vita di tutti giorni Donà dopo una laurea in Scienze motorie, sta concludendo un dottorato di ricerca in Scienze biomediche cliniche e sperimentali a Borgo Trento. F.S.