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«In piedi e ammassati» Sui bus sale la protesta

Pullman affollati Gli studenti  devono viaggiare in piedi per 50 minuti
Pullman affollati Gli studenti devono viaggiare in piedi per 50 minuti
Pullman affollati Gli studenti  devono viaggiare in piedi per 50 minuti
Pullman affollati Gli studenti devono viaggiare in piedi per 50 minuti

Ad un mese dall'inizio delle scuole le proteste sul servizio offerto dall’Atv sulle linee 144 e 143, utilizzate di primo mattino dagli studenti bovolonesi per recarsi a scuola a Verona, non si sono ancora placate. Disagi e lamentele Una mamma, M.B., si dice disperata per quello che sta avvenendo: «Mio figlio quattordicenne parte da Bovolone per andare a scuola a Verona e non riesce a salire prima delle 6.40 perché i mezzi sono strapieni con gente ammassata in piedi. Una mattina è addirittura caduto sull'autobus». «Senza tralasciare che in questo modo si accumulano i minuti di ritardo», conclude la donna rivendicando il diritto a sedersi del figlio abbonato che si fa 50 minuti in piedi». Uno studente, che utilizza la stessa linea, è altrettanto risentito a fronte di un abbonamento annuo di 410 euro per un servizio non ritenuto all'altezza: «Il bus 144 delle 6.35 viaggia sempre pieno di persone al punto che alle ultime fermate prima di Verona tira dritto perché non può più far salire nessuno. Abbiamo protestato e ci siamo sentiti dire da un ispettore che ci dobbiamo abituare perchè l'emergenza Covid è finita e non ci sono più gli autobus pieni mezzi vuoti. Mi sembra che la tendenza dell'Azienda sia quello di negare un problema che è sotto gli occhi di tutti». L’Azienda trasporti L'Atv replica rassicurando «che la direttrice Legnago-Verona via Bovolone è sottoposta a verifiche quotidiane». Quanto alla contestazione relativa al sovraffollamento l’Azienda precisa: «Dai riscontri effettuati emerge che il numero dei passeggeri in salita alle fermate di Bovolone è compatibile con quanto indicato dalla carta di circolazione del mezzo impiegato, che prevede il trasporto di persone sia sedute che in piedi. Quindi, le norme di sicurezza sono rispettate e non risulta che a Bovolone venga lasciato a terra alcun utente». Quanto alla battuta del controllore, dall’Atv ribattono: «Ora che è finita l'emergenza Covid l'Azienda non ha più l'abbondanza di mezzi di un anno fa. I provvedimenti legislativi straordinari avevano permesso l'impiego di 90 bus di operatori privati per darci modo di applicare le disposizioni sul distanziamento personale e sugli orari di ingresso/uscita differenziati delle scuole». Il servizio «Con il venire meno di tali disposizioni e dei relativi finanziamenti», chiariscono dall’Atv, «le modalità sono tornate ad essere quelle del 2019, senza alcuna riduzione del servizio nonostante il numero dei viaggiatori sui mezzi Atv risulti a tutt'oggi inferiore di un terzo rispetto a due anni fa. Peraltro, nella fascia oraria del mattino, l'Azienda in questo momento sta impiegando tutte le risorse disponibili in termini di mezzi e conducenti e non è possibile prevedere ulteriori rinforzi. Ci scusiamo naturalmente se la frase pronunciata dall'ispettore può essere apparsa inappropriata o fuori luogo. Resta inteso che il monitoraggio sulla linea 144 continuerà anche nei prossimi giorni per valutare, dove possibile, interventi correttivi di carattere organizzativo che possano rendere più confortevole il servizio, soprattutto per l'utenza scolastica». Gli operatori Parlando con alcuni addetti ai lavori emerge tuttavia che anche l'utenza non è esente da qualche responsabilità. «Alla mattina succede ad esempio», riferisce un autista, «che in alcune fermate partono più corse ravvicinate ma molti preferiscono salire sul bus che parte per ultimo per stare con in compagni o per guadagnare qualche minuto a casa. Inoltre, c'è anche chi aspetta che l'autobus sia bello pieno per salire senza biglietto, contando sul fatto che è più difficile fare controlli a bordo del mezzo. Questo capita in particolare nelle prime settimane di scuola». •.

Roberto Massagrande

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