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Castagnaro

Il grido di Gambarin contro la siccità disegnato sul grano: «Save water»

di Elisabetta Papa
Land Art siccità (Gambarin)
Land Art siccità (Gambarin)
Land Art siccità (Gambarin)
Land Art siccità (Gambarin)

È un grido che arriva direttamente dalla terra quello che l’artista castagnarese Dario Gambarin, noto in tutto il mondo per i suoi “dipinti” realizzati sui campi con trattore, aratro ed erpice rotante, ha voluto rappresentare in due land art, “disegnate” a poca distanza l’una dall’altra. L'obiettivo era evidenziare la difficile situazione che l’Italia, ma non solo, sta attraversando a causa della siccità.

In "Save Water" (Salviamo l'acqua), ricavata su un campo di 24mila metri quadrati di stoppie di grano trebbiato, l’artista ha rappresentato una gigantesca goccia d’acqua che avvolge l’Africa, il continente da sempre più martoriato, mentre in “The scream of corn” (L’urlo del mais), sui 27 mila metri quadrati di un campo di mais essiccato per la mancanza d'acqua, appare, in tutta la sua drammaticità, la scritta “Water”. «L’agricoltura è al collasso - sottolinea Gambarin – e le due immagini che ho scelto per queste land art parlano da sole. L'acqua è un bene prezioso che deve essere raccolto durante le precipitazioni vista la situazione causata dal cambiamento climatico in corso. Lo stato d’emergenza dichiarato ieri dal governo per le zone più colpite, tra le quali anche il Veneto, è di sicuro un provvedimento importante. Occorre però lavorare anche per soluzioni di lungo periodo. A livello nazionale, come in tutto il mondo».

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