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Il Comune contrario
al progetto «Sprar»
per gestire i rifugiati

Moreno Boninsegna
Moreno Boninsegna
Moreno Boninsegna
Moreno Boninsegna

«Lo Sprar non è stato un progetto condiviso da tutti i sindaci veronesi». Così ha spiegato il sindaco Moreno Boninsegna ai consiglieri comunali, ed in particolare all’esponente di opposizione Lorenzo Magrini che ha presentato un'interpellanza in merito, il fallimento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. «Per primi sono stati i Comuni governati dalla Lega a dire no al prefetto Salvatore Mulas sull'attivazione della rete Sprar», ha chiarito Boninsegna. «Senza un progetto condiviso da tutti i Comuni, il progetto che ci è stato presentato in un incontro in Prefettura per far fronte ai continui sbarchi di immigrati, è di fatto fallito».

Riguardo l'arrivo dei primi nove profughi in paese, ospitati a Scardevara, il primo cittadino ha assicurato i consiglieri di essersi immediatamente attivato per fare le verifiche di conformità urbanistica dell'immobile affittato dal privato ad una cooperativa sociale che vi ha alloggiato i richiedenti asilo. «Dal punto di vista edilizio ed urbanistico, l'immobile è in regola», ha garantito Boninsegna. «mentre dal punto di vista sanitario, «probabilmente con i requisiti minimi non siamo in regola. Ma è stato emesso un decreto ad hoc che va in deroga alla normativa proprio per lo stato di emergenza profughi. Dunque noi, come Comune, abbiamo le mani legate e non possiamo fare nulla per impedire di usare quell'abitazione per accogliere i profughi». «Non è certo questo il modo di accogliere gli immigrati», ha osservato Magrini, «la normativa va modificata perché così non funziona l'accoglienza». Intanto, in un incontro promosso dalla parrocchia di Ronco, i nove giovani africani si sono presentati ai i residenti. Z.M.

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