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Gregge nell’ex base aerea come «tagliaerba vivente»

di Roberto Massagrande
L’ingresso del vasto gregge nell’ex base aerea di Bovolone DIENNE FOTO
L’ingresso del vasto gregge nell’ex base aerea di Bovolone DIENNE FOTO
L’ingresso del vasto gregge nell’ex base aerea di Bovolone DIENNE FOTO
L’ingresso del vasto gregge nell’ex base aerea di Bovolone DIENNE FOTO

Un migliaio di pecore, razza Brogna, nell’ex base militare come «tagliaerba» viventi. Nell’area, passata in proprietà al Comune di Bovolone, è questa la soluzione ecologica ad un problema che si era fatto pressante. Nessun macchinario inquinante e rumoroso ma uno sfalcio lento e preciso, eseguito da un enorme gregge di pecore, tra l’altro di una razza rara e protetta, la pecora Brogna, originaria della Lessinia, di cui da qualche anno è partito il recupero. L’autorizzazione a pascolare il gregge l’ha concessa il Comune: ieri mattina, sul posto, c’era Adriano Bissoli, consigliere con delega al Patrimonio. Con la «transumanza» delle pacifiche pecore in una ex zona missilistica, si è ottenuto dunque un duplice beneficio: l’area di via Baldoni curata e ripulita a titolo gratuito e il riconoscimento dell’importanza di un ovino di cui si sta curando il ripopolamento. I proprietari del gregge hanno a disposizione una vasta area recintata, ampia circa 375 mila metri quadrati, a pochi chilometri dalla sede della loro azienda agricola, intestata a Morbi Seljvie, in Via Paluvecchio, a Roverchiara. Il gregge ha trovato nell’ex area militare erba in abbondanza e di buona qualità, priva di contaminanti da coltivazioni intensive e ha dimostrato di gradire. Unico limite, il divieto da parte degli animali di accedere al circuito destinato a pista ciclabile dove si allenano i giovani ciclisti della G.S. Luc Bovolone. Il gregge è arrivato ieri, attorno alle 10.30, dopo aver percorso - a una media di 5 chilometri all’ora - l’ultimo tratto della provinciale 20 e potrà fermarsi nello spazio comunale fino al 28 febbraio. Fino a qualche giorno fa, il grande gregge si era nutrito dalle parti di Palù. Quindi ha preso la strada per Bovolone, guidato da due pastori e tre cani da gregge: Diana, Leo e Buki, incrociati con il pastore bergamasco. Ieri, le prime pecore che hanno varcato il cancello non hanno resistito, si sono fermate e hanno chinato la testa a brucare, impedendo alle altre di entrare, tanto l’erbetta era invitante: quei terreni infatti non hanno mai conosciuto coltivazioni intensive e sono molto fertili. Per sbloccarle, sono dovuti intervenire i tre bravi cane pastori che le hanno spinte in avanti facendo così entrare quelle rimaste sulla provinciale. A guidare il gregge domenica mattina c’era anche Luca N., bovolonese, l’unico falegname-pastore della città del mobile, che collabora con l’azienda agricola Morbi Seljvie. Luca è figlio di contadini e in famiglia hanno sempre allevato pecore, la passione gli è rimasta e da qualche anno a questa parte si dedica quando può alle razza delle Brogne. L’azienda agricola è infatti impegnata nel ripopolamento della specie, una razza autoctona, considerata patrimonio di biodiversità della Lessinia e per questo è tutelata da un’associazione impegnata a promuovere i prodotti ottenuti dal prezioso ovino. «Qui le nostre pecore sono al sicuro», ha detto Luca, «e si potranno visitare da vicino, le famiglie potranno portare i loro bambini a vedere questo spettacolo naturale». Al seguito del gregge di pecore, anche un furgone per trasportare gli agnellini, una ventina, venuti alla luce negli ultimi giorni, appena in grado di reggersi sulle loro zampe e che, appena liberati, si sono messi subito alla ricerca della loro mamma pecora. •

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