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Morto nel Ravennate

L'ultimo saluto a Padovani, la comunità: «Grazie Bruno»

di Riccardo Mirandola
Le mamme dei bambini salvati Il cartello per Bruno Padovani e il suo ritratto in mano
Le mamme dei bambini salvati Il cartello per Bruno Padovani e il suo ritratto in mano
Le mamme dei bambini salvati Il cartello per Bruno Padovani e il suo ritratto in mano
Le mamme dei bambini salvati Il cartello per Bruno Padovani e il suo ritratto in mano

Nogara si è fermata per l’addio a Bruno Padovani, l’ex assessore di 82 anni, morto lunedì dopo aver salvato un bambino dall’annegamento nel mare in burrasca di Lido Adriano, a Ravenna. In disparte, ma nella mente di tanti in questi giorni, le quattro mamme e un fratello dei bambini strappati alla morte per annegamento alla quale anche Bruno ha partecipato, con tutto il suo coraggio, lasciandoci la vita. Prima delle cerimonia è stato esposto anche il cartellone «Grazie Bruno».

 

Bruno Padovani è morto salvando quattro bambini nell'Adriatico
Bruno Padovani è morto salvando quattro bambini nell'Adriatico

 

In tantissimi Nella parrocchiale, ieri, erano tantissimi gli amici, i politici e la gente comune a stringersi alla figlia Paola che ha visto il padre morire in riva al mare nei minuti concitati del salvataggio di quattro piccoli magrebini che stavano annegando tra i flutti. Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco Flavio Pasini e l’assessore al Turismo del Comune di Ravenna, con i rispettivi gonfaloni e tantissimi amici che hanno condiviso con Padovani i tanti anni di politica e di impegno per le fasce più deboli della popolazione. «Bruno è venuto a trovarmi alcuni mesi fa», ha spiegato il parroco, don Andrea Anselmi, «e nel mio studio mi ha spiegato che per il suo funerale non avrebbe voluto nessun tipo di musica o canti. Una scelta che ho cercato di capire e alla fine abbiamo concordato che ci sarebbero stati solo canti essenziali». Per il suo addio ai nogaresi e alla sua famiglia, quindi, l’ex assessore aveva pianificato tutto da tempo, a partire dal messaggio al paese affisso ai muri accanto alla sua epigrafe e persino come voleva si svolgesse la cerimonia funebre, con quella semplicità che ha sempre caratterizzato la sua vita.

 

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Le lotte per i diritti Il sindaco Pasini ha voluto porgere un breve ricordo della figura politica di Padovani, da sempre militante nel Partito Comunista e poi in Rifondazione. «Bruno ha sempre avuto rispetto delle idee di tutti», ha sottolineato Pasini, «è stata una persona sempre mite e collaborativa e quando è stato assessore e consigliere comunale ha sempre lottato per i diritti dei più deboli, di chi aveva bisogno. La sua morte è stata quella che ognuno credo vorrebbe. Salvare una vita è un grande gesto e Bruno è stato davvero un eroe». Anche l’assessore del Comune di Ravenna ha voluto salutare il compagno Bruno, manifestando tutta la sua vicinanza alla famiglia e auspicando anche di avere con il Comune di Nogara un rapporto stretto per iniziative in ricordo di Padovani.

 

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La figlia Ma il momento più commovente è stato quando sull’altare è salita la figlia Paola. «Bruno era mio padre», ha esordito nel silenzio della chiesa, «lo hanno definito eroe, compagno, ma Bruno era mio padre. Mi ha cresciuta insegnandomi i suoi valori di rispetto delle persone e di vicinanza a chi è nel bisogno e più vulnerabile. Mio papà è stato un grande uomo che mi è sempre stato vicino nelle scelte della mia vita. Con i suoi insegnamenti e i suoi valori ho intrapreso un lavoro che mi avvicina a coloro che lui voleva aiutare. Ecco perché sono per tutti la figlia di Bruno».

Paola Padovani accompagna il feretro di suo padre Bruno DIENNE FOTO
Paola Padovani accompagna il feretro di suo padre Bruno DIENNE FOTO

A fine cerimonia sul sagrato della chiesa Paola ha ricevuto la vicinanza di Nogara, quel paese che ha dato i natali a Bruno, che lo ha visto militante in politica, poi come assessore amatissimo e negli ultimi anni come pensionato addolorato per la morte della sua Giancarla.•.

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