<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Gianni, ex fiorista con la passione per la fotografia

Gianni Mantovani
Gianni Mantovani
Gianni Mantovani
Gianni Mantovani

«Io e la mia Bovolone» è il titolo dell'ultima pubblicazione di Gianni Mantovani, fotografo e fiorista oggi in pensione. Un volume fotografico di 280 pagine con 400 scatti, intervallati da poesie di compaesani, che verrà presentato, anche con l'aiuto di un filmato, stasera alle 21, nell'auditorium della biblioteca civica. Mantovani, che ha ceduto la storica bottega di via Madonna ai figli Sara e Francesco, ha raccolto anni e anni di foto e storie di Bovolone, frutto anche di ricerche in archivi e raccolte di famiglia, mettendo assieme molte curiosità e rarità. L'opera, con prefazione di Orietta Bay, allieva di Giuliana Traverso la prima donna in Italia che ha fondato una scuola di fotografia femminile, è dedicata ai 10 nipoti e vuole essere un omaggio agli avi, alla terra e alla comunità bovolonesi. Il volume condensa l’ultima tappa di un percorso iniziato da Mantovani negli anni '70 frequentando la scuola di pittura, scultura e fotografia del paese. È stato poi tra i fondatori del «Gruppo 77» nel quale ha vissuto varie esperienze in campo artistico. Nel 1979 iniziò invece a fotografare con una macchina ricevuta in regalo dalla moglie. Nei cinque capitoli della sua ultima fatica sono condensati scatti su vari aspetti legati al costume, all'economia, all'urbanistica, al paesaggio di una Bovolone ormai scomparsa. Un’evoluzione documentata da rare foto della lavorazione dei bachi da seta, della barbabietola e poi storie di famiglie che si intrecciano di generazione in generazione con i matrimoni. Ed ancora il primo presepe vivente, la prima sfilata di Carnevale dopo la pausa forzata della guerra, le prime mostre del mobile e le prime cooperative sociali. Tra le tante curiosità la più originale ed inedita è la ricerca dedicata ai ritratti di tutti bovolonesi che hanno preso i voti religiosi dal 1900 in poi. Le vocazioni, nel corso di oltre un secolo, sono state 105, ognuna presentata con un ritratto: sono suddivise tra 61 donne e 44 uomini. •.

Roberto Massagrande

Suggerimenti