<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Fabio Testi e i mantra artistici di Carone

L’inaugurazione L’attore Fabio Testi con l’architetto Alessandro Carone
L’inaugurazione L’attore Fabio Testi con l’architetto Alessandro Carone
L’inaugurazione L’attore Fabio Testi con l’architetto Alessandro Carone
L’inaugurazione L’attore Fabio Testi con l’architetto Alessandro Carone

Con un’inaugurazione nel segno dell’arte e della solidarietà si è aperta ieri, al secondo piano della casa museo alla Fondazione Fioroni a Legnago, la mostra «Specimina Artium: carte dai luoghi dell'Enfer», ideata dall’architetto e artista veronese Alessandro Carone. Il percorso, patrocinato da Unicef, dalla Fioroni e dal Comune, è concepito come un racconto artistico/letterario che si srotola su carte e tasche di biblioteca. All’apertura dell’itinerario, Carone ha voluto accanto a sé l’attore e amico Fabio Testi, che per lui ha interpretato una lettera accompagnata dalla musica del gruppo Offline, composto da quattro medici/musicisti impegnai nel volontariato: Nunzio Carone (chitarra solista), Renato Schiavon (chitarra ritmica), Stefano Saggioro (batteria) e Marco Dacomo (basso). La serata si è conclusa con una risottata del maestro Raffaele Ferron e con il concerto degli Offline. Le offerte raccolte andranno all’Unicef. L’architetto Carone, già ufficiale superiore degli alpini, ha fatto del suo vissuto nelle missioni dai Balcani all’Afghanistan, un racconto quasi mantrico per la ripetizione infinita della parola Enfer, esorcizzando così una sofferenza che lo ha portato a creare opere complesse. «Vestire il pensiero», dice Carone, «è uno spazio aperto e interiore, architettura di parole e immagini che ripetute diventano mantra, si fanno corpo e brivido sull’affaccio del vuoto: opere a forte vocazione narrativo/artistica che raccontano una storia drammatica». Aperta fino al 30 giugno.•.

Elisabetta Papa

Suggerimenti