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È crollato un cornicione
Tragedia evitata a scuola

Il cornicione ceduto e precipitato a terra alle scuole elementari del paese, che sono state dichiarate inagibili in attesa di compiere verifiche
Il cornicione ceduto e precipitato a terra alle scuole elementari del paese, che sono state dichiarate inagibili in attesa di compiere verifiche
Il cornicione ceduto e precipitato a terra alle scuole elementari del paese, che sono state dichiarate inagibili in attesa di compiere verifiche
Il cornicione ceduto e precipitato a terra alle scuole elementari del paese, che sono state dichiarate inagibili in attesa di compiere verifiche

Tragedia sfiorata alle scuole elementari di Boschi Sant’Anna, proprio a ridosso del suono della prima campanella. Ieri mattina, intorno all’ora di pranzo, un cornicione, lungo circa dieci metri, si è infatti staccato nell’edificio scolastico situato in via Olmo, nella prima periferia del paese. Ed è precipitato nel cortile interno dove, fortunatamente, in quel momento non era presente nessuno anche perché la scuola è chiusa. Se il crollo fosse avvenuto nei giorni scorsi, mentre si stavano eseguendo dei lavori all’interno del fabbricato in vista dell’inizio dell’anno scolastico, o peggio ancora tra una decina di giorni mentre i bambini avevano già iniziato le lezioni, l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze decisamente più gravi.

L’allarme è stato dato alle 12.15 da alcuni passanti, che vedendo un nuvolone di polvere alzarsi dal cortile delle elementari hanno pensato subito ad un incendio ed avvisato il sindaco Vincenzino Passarin, il quale si è precipitato sul posto. Assieme a lui sono accorsi immediatamente in via Olmo anche il resto della Giunta ed il responsabile dell’ufficio tecnico dell’Unione dei Comuni Adige Fratta di cui fa parte anche Boschi, che hanno subito constatato la gravità del cedimento e dichiarato la scuola inagibile. «Non avevamo notato crepe o segni che facessero presagire un crollo», ha commentato Enrico Occhiali, assessore ai Lavori pubblici. «Il problema si è verificato solo in questo tratto di cornicione, mentre il resto dell’edificio non è pericolante», ha aggiunto l’amministratore. La scuola, risalente agli inizi del 1900, era stata restaurata negli anni Settanta e, sotto accusa, sono finiti proprio gli interventi eseguiti a quel tempo. Il crollo, infatti, ha messo in evidenza la scarsa cura con la quale sono stati svolti i lavori di rifacimento del tetto, testimoniata dal materiale rinvenuto a terra. Le travi di supporto della copertura non arrivavano fino al cornicione e, quest’ultimo, non era stato stabilizzato con ferro e cemento, ma riempito semplicemente con materiale laterizio di recupero come legno, sassi e mattoni mescolati al cemento.

Domani mattina si svolgerà una perizia da parte dei tecnici, i quali valuteranno i danni e le possibili soluzioni. «Studieremo anche i disegni e la documentazione riguardanti gli interventi fatti 40 anni fa, per trovare una soluzione che sia realizzabile nel minor tempo possibile e possa garantire il rientro a scuola degli alunni», ha annunciato Occhiali. La cosa certa, però, è che il tetto dovrà essere rifatto ed il costo si prospetta particolarmente alto. «Per eseguire questo intervento», ha aggiunto il sindaco, «abbiamo già chiesto di poter sforare il patto di stabilità. Inoltre, abbiamo contattato l’assessore regionale Elisa De Berti, la quale si è subito attivata per vedere se la Regione può mettere a disposizione del Comune qualche finanziamento per aprire i cantieri». L’altro problema che l’amministrazione sta cercando di risolvere di fronte all’emergenza è quello di trovare una sistemazione provvisoria per gli 80 alunni, almeno fino a quando non saranno terminati i lavori sulla copertura. «Martedì incontreremo i genitori per informarli dell’accaduto e proporre loro delle soluzioni per i prossimi mesi». L’idea principale, infatti, è quella di trasferire gli scolari in municipio, ma si stanno valutando anche altre alternative».

Laura Bronzato

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