<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Disavventura di un condominio

Due vani scale «abusivi», maxi multa dopo 40 anni agli ignari proprietari

.
Le difformità del vano scale hanno portato a una maxi multa ad un condominio
Le difformità del vano scale hanno portato a una maxi multa ad un condominio
Le difformità del vano scale hanno portato a una maxi multa ad un condominio
Le difformità del vano scale hanno portato a una maxi multa ad un condominio

Abusivi a loro insaputa da 40 anni. I 12 proprietari del condominio Primavera, in via Venezia, hanno scoperto di vivere in uno stabile con abusi edilizi risalenti al 1982: si tratta di due vani scala difformi rispetto al progetto originario che prevedeva ascensori. La difformità è costata loro molto cara, oltre 51 mila euro, somma comprensiva di sanzioni e varie altre parcelle per l’assistenza legale e tecnica.

 

Errore trovato per caso. Tutto questo per una difformità emersa casualmente. Chiaramente gli inquilini non si sentono degli abusivi, semmai vittime di un «abuso» burocratico che fa ricadere sui proprietari le responsabilità dei costruttori. Nonostante l’edificio avesse ottenuto l’abitabilità questa non è affatto tale o completa e gli inquilini hanno dovuto pagare una sanzione salata per mettere in regola l’immobile - 4.300 euro a famiglia - che altrimenti non potrebbe neppure essere venduto.

 

Il mutuo e i controlli. La gran brutta sorpresa per i 12 condomini è arrivata un anno fa a seguito di un controllo chiesto da una banca che stava concedendo un mutuo a un acquirente di uno degli appartamenti. La verifica, oggi obbligatoria, ha evidenziato che i due vani scala risultavano abusivi. «Ricordo», racconta Mariagrazia Simone, portavoce dei condomini, «che ci venne detto che c’erano delle "inesattezze", sembrava una cosa da nulla ma il Comune ci fece un primo calcolo di 95 mila euro di sanzione. Ci siamo rivolti ad un avvocato e dopo un ricalcolo, basato su valori dell’epoca degli abusi, la sanzione venne portata a 40.600 euro. Ne abbiamo spesi altri 10 mila per una perizia giurata e varie parcelle pagate ad avvocati, geometri, ecc. Noi non abbiamo avuto una stanza in più o una mansarda: è abusivo il vano scala che ci è indispensabile per entrare e uscire da casa. Noi non sapevano niente, se lo avessimo saputo lo avremmo condonato, ma nessun in passato ci ha detto nulla. Dal 1982 sono venuti per misurare le aree da tassare, per Ici ed Imu e mai c’è stato un rilievo di irregolarità. Molti appartamenti sono stati compravenduti senza problemi da parte dei notai. Tutto bene fino a un anno fa, insomma, fino alla modifica del testo unico dell’edilizia. È una vicenda che amaramente ci mette con le spalle al muro: ci troviamo a doverci sobbarcare oneri e spese straordinarie di questi tempi. Il Comune e la società costruttrice, la Edil Maison spa, che ormai non esiste più, sono stati incuranti della incongruenze che ci costano ora così care», si sfoga la portavoce del condominio Primavera.

La normativa più recente, così come è stata modificata, non lascia scampo a chi resta con «il cerino in mano» perché non prevede prescrizioni per gli abusi. «Siamo convinti che sindaco e assessori avessero un margine di discrezionalità sull’importo della sanzione che però non è stato utilizzato», aggiunge sconsolata la signora Mariagrazia Simone, «abbiamo un diritto di rivalsa verso terzi o potremmo fare ricorso ma, a fronte di altre spese legali certe, l’esito sarebbe incerto e non intendiamo proseguire».

 

«Non siamo in mala fede». Infine i condomini di via Venezia lanciano un appello: «Non trattateci come cittadini in malafede che furbescamente volevano aggirare la legge. Tutti noi abbiamo agito fidandoci degli organi che sono preposti alla vendita e ai controlli della legalità. Ora che abbiamo regolarizzato il tutto, chiederemo il bonus 110 per l’efficientamento energetico, speriamo di ottenere almeno quello», conclude la portavoce del condominio che aggiunge: «II nostro è solo il primo caso, altri se ne presenteranno a breve. Non siamo un caso isolato».

Roberto Massagrande

Suggerimenti