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Cologna

Addio alle piscine di via Verdi: diventeranno magazzino e archivio comunale

Già a bilancio i soldi per i primi interventi. Le nuove piscine saranno in XX Marzo, ma per ora tutto è fermo
Le piscine comunali di Cologna, quando erano ancora aperte
Le piscine comunali di Cologna, quando erano ancora aperte
Le piscine comunali di Cologna, quando erano ancora aperte
Le piscine comunali di Cologna, quando erano ancora aperte

Basta tuffi nell’impianto di via Verdi. Cologna dice definitivamente addio alle piscine, almeno nel luogo dove erano state finora. È stato approvato infatti dalla Giunta un atto di indirizzo per la riconversione dell’impianto natatorio comunale in magazzino e archivio.

Il complesso sportivo che confina con il liceo, inaugurato nel 1986 e chiuso nel 2019, non ospiterà più sport acquatici e solarium, dunque, ma diventerà un deposito di attrezzature, cartellonistica, ghiaino, sabbia e mezzi in uso agli operai comunali. Non solo. Dopo le opportune valutazioni sulla capacità di carico dei pavimenti e sull’organizzazione degli spazi, nei prossimi anni verrà riservata un’ala dell’ex palazzina servizi e docce delle piscine all’archivio comunale.

 

L’archivio boccheggia

Le sale del municipio dove ora sono conservati documenti ed atti ufficiali dei vari uffici e dell’amministrazione sono ormai sature, perciò la realizzazione di un nuovo archivio costituisce una necessità non più rinviabile. Ma anche il deposito di materiali da parte del Comune ha bisogno urgente di un luogo idoneo. Nel 2023, l’ex macello di via Regolonda, usato come deposito comunale e più volte oggetto di interventi per tamponare i problemi strutturali, è stato dichiarato inagibile.

Altri gravi problemi di stabilità sono emersi in passato nel fabbricato ex Gil, anch’esso utilizzato da operai comunali. Per questo, non avendo altri locali, l’amministrazione comunale ha dovuto distribuire in vari punti del paese le proprie attrezzature, i camioncini e i materiali inerti. Parte del magazzino, in questo momento, è nell’ex Istituto Dal Zotto, ma non è una sistemazione definitiva.

 

Gli stanziamenti

Il Comune ha già reso disponibili a bilancio i primi 40mila euro per iniziare ad allestire gli spazi della palazzina servizi. «Ritengo che il complesso natatorio sia un’area adeguata ad ospitare il magazzino, proprio perché è inserita nella zona scolastica in cui ci sono l’asilo, la primaria, le medie e il liceo», dice il sindaco Manuel Scalzotto. «Si raccorderà con i vari servizi, anche grazie alle migliorie previste sulla viabilità».

Il primo stralcio dell’opera, che prevede l’investimento di 150mila euro, consisterà nella creazione di un nuovo accesso per i mezzi comunali lungo il lato sud, prospiciente via Verdi. Si procederà poi allo scavo per la realizzazione delle platee che conterranno i materiali inerti, che servono alle manutenzioni, e per la creazione della superficie di sosta dei mezzi comunali. Verranno inoltre predisposti un nuovo allaccio idrico e della fognatura. Entrambe le piscine verranno riempite con materiale riciclato. Sulla sommità sarà creata una superficie di stabilizzato calcareo: a quel punto le due vasche potranno fungere da parcheggio.

All’interno della palazzina servizi della piscina, invece, saranno demolite le vecchie strutture e stuccature. Verranno creati due bagni nuovi per il personale del Comune e verrà installato un nuovo impianto di riscaldamento e raffrescamento. Verrà completamente rinnovato l’impianto elettrico e rifatte sia l’illuminazione interna che esterna.

 

E le piscine?

Per quanto riguarda il futuro delle piscine a Cologna, già al termine del primo mandato il sindaco Scalzotto aveva comunicato la sua intenzione di realizzare una nuova piscina, con la possibilità di essere usata sia d’estate che d’inverno, mediante una copertura amovibile. Il luogo individuato è la zona sportiva di via XX Marzo e l’opera dovrebbe essere gestita da un project financing pubblico-privato. Per ora, però, il piano è ancora fermo all’atto di indirizzo della prima Giunta Scalzotto, risalente al 2021. Le difficoltà gestionali delle piscine, perfino nelle grandi città, a causa dell’aumento dei costi di fornitura dell’energia elettrica e del gas, stanno rendendo poco appetibile per le aziende il progetto di Cologna.

Paola Bosaro

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