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CASALEONE

Centro medico dedicato all'amato dottor Ghirelli, morto di Covid

Il medico di base Graziano Ghirelli stroncato dal Covid a 67 anni
Il medico di base Graziano Ghirelli stroncato dal Covid a 67 anni
Il medico di base Graziano Ghirelli stroncato dal Covid a 67 anni
Il medico di base Graziano Ghirelli stroncato dal Covid a 67 anni

L’amministrazione comunale di Casaleone intitolerà il poliambulatorio situato all’interno del cento diurno «Arcobaleno» alla memoria del dottor Graziano Ghirelli. Con una delibera approvata all’unanimità, la Giunta, su proposta del sindaco Andrea Gennari, ha manifestato la volontà di dedicare il centro medico del paese al medico di famiglia deceduto lo scorso 19 febbraio, a 67 anni, per i postumi del Covid 19. Il dottor Ghirelli, malgrado fosse ormai vicino alla pensione, amava quello che per lui non era un semplice lavoro ma una vera e propria missione. Il suo telefono squillava a tutte le ore del giorno e lui era sempre pronto a recarsi a visitare un assistito o a dare un consiglio anche nel pieno della pandemia.

 

Nato da genitori contadini, Ghirelli fin da giovane lavorò in campagna per pagarsi gli studi. Dopo il diploma in ragioneria decise di frequentare l’università iscrivendosi alla facoltà di Medicina e Chirurgia a Padova. Si laureò nei tempi previsti il 20 dicembre del 1979. Dopo il servizio di leva, dove si guadagnò la posizione di ufficiale medico nonostante fosse soldato semplice, si specializzò in Oncologia a Genova concludendo gli studi nel 1984. Nel frattempo, nel 1982, diventò anche medico di base a Casaleone. Sebbene esercitasse nella frazione di Sustinenza, dove era nato, ben presto diventò il medico di tutto il paese.

Era conosciuto e benvoluto da tutti sin da ragazzo a Casaleone a cui è sempre stato legato. Tanto che è rimasto a vivere a Sustinenza dove si è costruito anche una famiglia con l’amata moglie Susanna, allietata dall’arrivo di due figlie, Angelica, anche lei medico, e Rossella. Studioso instancabile, il dottor Ghirelli per servire al meglio i suoi pazienti frequentò anche la scuola specialistica in Pneumologia, Tisiologia e Malattie dell’apparato respiratorio a Modena completando gli studi nel 1995. Proprio quell’anno partecipò ad un concorso da dirigente medico in Oncologia all’ospedale di Legnago. Arrivò primo, ma alla fine decise che il lavoro della sua vita sarebbe stato quello di medico di famiglia nel proprio paese. Così rinunciò all’incarico. Per circa 20 anni, Ghirelli ha prestato servizio anche alla casa di riposo «De Battisti» di Cerea ed è stato anche un membro attivo a livello territoriale e provinciale della Federazione italiana medici di famiglia. Era molto amato dai suoi pazienti e, non a caso, lo scorso febbraio centinaia di persone gli hanno voluto dare l’ultimo saluto.

 

Si era ammalato di Covid nonostante i numerosi accorgimenti presi. Ricoverato al Mater Salutis l’8 gennaio, dopo aver combattuto per un mese contro il virus, riuscendo persino a negativizzarsi, non era più riuscito a ristabilirsi. «Abbiamo inviato in Prefettura la richiesta per intitolare il centro medico al dottor Ghirelli e attendiamo l’autorizzazione per organizzare, in accordo con la famiglia, una cerimonia», spiega il sindaco Andrea Gennari. «Era il mio medico di famiglia», prosegue il sindaco, anche lui colpito dal Covid a dicembre 2020, «ma con lui avevo un rapporto che andava oltre la professione. In tanti non hanno perso solo un bravo dottore, ma anche un amico, molto sensibile e dotato di grande umanità»..

Francesco Scuderi

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