<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
SANITÀ

Medici h24, 7 giorni su 7, nelle Case di comunità. In arrivo le prime tre nella Bassa: ecco dove

Entro i prossimi due anni vedranno sorgere le prime strutture destinate a rendere più accessibili e veloci le cure per i 155mila residenti dei 25 Comuni del distretto 3 «Pianura veronese» dell’Ulss9.
Case di Comunità, la presentazione
Case di Comunità, la presentazione
Case di Comunità Ulss9

Case ed ospedale di comunità al via nei Comuni della Bassa. Da Zevio a Legnago, da Nogara a Cerea, sono quattro i centri che entro i prossimi due anni vedranno sorgere le prime strutture destinate a rendere più accessibili e veloci le cure per i 155mila residenti dei 25 Comuni del distretto 3 «Pianura veronese» dell’Ulss9.

I progetti che, entro la primavera del 2026 diventeranno realtà nelle quattro cittadine grazie ai fondi del Piano nazionale per la ripresa e resilienza (Pnrr) sono stati presentati ai sindaci del territorio ieri nella sala convegni dell’Area Exp di Cerea. I vari interventi sono stati illustrati da Pietro Girardi, direttore generale dell’Azienda sanitaria scaligera, Flavio Pasini, presidente della Provincia e del comitato dei primi cittadini della Bassa nonché primo cittadino di Nogara, e Luca Avesani, responsabile dell’unità operativa Gestione strutture dell’Ulss. I tre Comuni di Legnago, Cerea e Zevio, ospiteranno una «casa della comunità» ciascuno.

«Si tratta di strutture», ha evidenziato Avesani, «che nel piano operativo regionale dovranno coprire un bacino di 40-50mila abitanti. Vi sarà la presenza di medici per 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana. Ospiteranno servizi diagnostici per il monitoraggio delle cronicità ed ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza».

Legnago, dietro al Mater Salutis 

Avesani ha poi passato in rassegna i singoli interventi. A Legnago la «casa della comunità» troverà posto dietro l’ospedale «Mater salutis», dove attualmente esiste la Ca’ Verde che verrà demolita e parzialmente ricostruita. L’intervento creerà una struttura ampia 1.200 metri quadrati e del costo di 3,2 milioni di euro. «L’attivazione di questo centro», ha rimarcato il tecnico, «è prevista per marzo 2026».

Zevio, al Chiarenzi

A Zevio, un’ altra struttura simile troverà posto all’ex ospedale Chiarenzi. L’Ulss prevede di ristrutturare il pianterreno ed il primo piano dell’ala ovest del complesso, per un totale di 2,8 milioni di euro. In questo caso i cantieri dovrebbero giungere al traguardo entro l’estate del 2024.
 

Cerea, all'area Exp 

Sempre l’anno prossimo, ma a dicembre, sarà pronta la «casa della comunità» di Cerea, che occuperà parte del complesso fieristico dell’Area Exp, la quale sarà ceduta dal Comune all’Ulss in comodato gratuito per 25 anni. Per far posto ai servizi sanitari, che occuperanno 1.220 metri quadrati, verrà «sfrattata» pure l’esposizione permanente dell’artista Guerrino Lovato, a cui erano stati concessi alcuni anni fa dei locali dell’Ex Perfosfati.

Nogara, nell'ala ovest dello Stellini 

Infine l’ «ospedale di comunità» di Nogara troverà posto al secondo piano dell’ala ovest dello «Stellini» che verrà ristrutturato con un costo di 4,4 milioni di euro. Il progetto prevede il completamento per marzo 2026. «Oltre agli adeguamenti antisismici là dove saranno necessari», ha puntualizzato Avesani, «complessivamente gli interventi di efficientamento nei quattro edifici garantiranno un risparmio energetico del 40 per cento sulle bollette di luce e gas».

«Queste strutture», ha sottolineato il dg Girardi, «oltre a migliorare la risposta in termini di servizi ai cittadini ci aiuteranno a superare le criticità legate alla carenza di medici di base e di specialisti, che in questo periodo si fa particolarmente sentire anche in questo territorio». 

Fabio Tomelleri

Suggerimenti