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IL FEMMINICIDIO

Omicidio Carol Maltesi, l’ex fidanzato veronese oggi in corte d’assise

Nuova tappa di particolare interesse in tribunale a Busto Arsizio
Carol Maltesi. Prosegue a Busto Arsizio il processo a Davide Fontana
Carol Maltesi. Prosegue a Busto Arsizio il processo a Davide Fontana
Carol Maltesi. Prosegue a Busto Arsizio il processo a Davide Fontana
Carol Maltesi. Prosegue a Busto Arsizio il processo a Davide Fontana

Quella morte tremenda, il corpo fatto a pezzi. Un caso terribile che ritorna in aula. In corte d’assise a Busto Arsizio oggi riprende il processo contro Davide Fontana, che l’11 gennaio scorso uccise Carol Maltesi e ne abbandonò il cadavere dilaniato a Borno, nel Bresciano. Lì venne ritrovato e i carabinieri della compagnia di Breno risalirono al responsabile del femminicidio nel giro di 48 ore, arrestandolo. Poi, la confessione.

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Verrà sentito l'ex compagno e padre del figlio di Carol

L’udienza odierna è di particolare rilevanza dal momento che verrà sentito l’ex compagno e padre del figlio di Carol Maltesi, residente nella Bassa Veronese. L’importanza deriva dal fatto che Carol Maltesi era intenzionata a trasferirsi nella provincia veneta per poter essere più vicina al figlioletto. Ma questo, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe spinto Fontana a uccidere la giovane.

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Un delitto che in gran parte è stato definito, nella sua efferatezza, sulla base delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Breno. Ma in corte d’assise a Busto Arsizio, udienza dopo udienza, si sta lavorando per ricostruire dettagliatamente la morte di Carol.

Fontana aveva realizzato un profilo fake

Nei giorni scorsi è emerso in aula nella deposizione di uno degli investigatori, il maresciallo maggiore Matteo Lorandini della compagnia di Breno, che Davide Fontana aveva realizzato un profilo fake per chiedere a Carol di realizzare il video in cui lei avrebbe dovuto rivelare il pin del cellulare. Un elemento, questo, che sembra ricoprire un significato particolare in ottica accusatoria. Il telefono della vittima è stato usato, quando era già stata uccisa, per fare credere che fosse ancora in vita. Fontana, in merito, ha detto che disponeva già del pin.

Non avrebbe avuto quindi bisogno, secondo la difesa del video richiesto con il profilo fake per arrivare al codice necessario all’attivazione del telefono. Oggi in ogni caso sarà il giorno dell’ex fidanzato, un’udienza importante. 

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Mario Pari

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