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L'allarme

Buchi delle tane, argine del Guà colabrodo. «Pressana a rischio inondazione»

La sponda destra del fiume indebolita da molti cunicoli scavati negli anni da animali selvatici, con pericoli idraulici
I buchi delle tane sull'argine del Guà
I buchi delle tane sull'argine del Guà
I buchi delle tane sull'argine del Guà
I buchi delle tane sull'argine del Guà

Volpi e tassi hanno indebolito l'argine del Guà: in caso di piena Pressana rischia di finire sott'acqua. Sono stati giorni di grande apprensione quelli segnati dalle forti precipitazioni della scorsa settimana per il piccolo Comune dell'Adige Guà. Mentre il torrente Guà si ingrossava di ora in ora, l'amministrazione comunale decideva di aprire il Centro operativo comunale per prepararsi ad un'eventuale emergenza dovuta agli allagamenti.

 

Emergenza

Il motivo della preoccupazione erano le condizioni della sponda destra del fiume, resa fragile da numerosi buchi e cunicoli scavati dagli animali selvatici, tra cui tassi e volpi. I volontari della Protezione civile, che continuavano a monitorare il livello del Guà in quei giorni, ne hanno contati una cinquantina in soli 100 metri, nei pressi della casetta rossa utilizzata un tempo per il controllo idraulico. In quel punto l'argine dista appena mezzo chilometro dal centro del paese.

Ad aggiungere ulteriore inquietudine è stata la constatazione che più il torrente si alzava e più affiorava acqua dalle campagne ai piedi delle rive, finché non si è creato un piccolo lago sotto all'argine di 300 metri quadrati di superficie. Gli abitanti e gli amministratori di Pressana non hanno dimenticato quello che accadde in località Caprano, a Roveredo, l'1 novembre del 2010. L'indebolimento progressivo della sponda, anche a causa delle numerose tane di animali selvatici, fece sì che la piena provocasse una falla che rischiò di mandare sott'acqua l'abitato di Roveredo.

 

L’appello

Più volte il sindaco Antonio Pastorello ha chiesto l'intervento del Genio civile per chiudere le gallerie scavate da tassi e volpi. La stessa cosa ha fatto il suo collega di Pressana, Renato Greghi, che già nel settembre del 2022 inviò una relazione dettagliata riguardo la presenza delle tane sull'argine destro e sulla necessità di provvedere al più presto per evitare la graduale erosione delle rive. Quella relazione, però, è rimasta lettera morta. Almeno finora. Così il sindaco si è visto costretto a scrivere di nuovo al Genio civile di Vicenza, competente per territorio, per sollecitare un intervento. «Fortunatamente, negli ultimi anni si è provveduto a fare una pulizia dell'alveo dagli arbusti e dagli alberi più ingombranti per garantire un buon deflusso dell'acqua, ma non si è ancora provveduto a risolvere il problema dei buchi sull'argine», commenta Greghi. «Dobbiamo lavorare per la prevenzione», conclude, «non soltanto intervenire in caso di emergenza. Abbiamo inviato una mappatura precisa delle tane: attendo che vengano chiuse al più presto per far dormire sonni tranquilli ai cittadini quando piove».

Paola Bosaro

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