<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
IL CASO

Il ragazzino bullizzato in classe a colloquio con gli ispettori. I genitori: «Era ora»

Il dodicenne è stato ascoltato per circa tre ore e ha raccontato gli insulti subiti per la cicatrice che ha in volto. I funzionari inviati dal ministero lo hanno incontrato nella scuola padovana che lo ha accolto. La madre: «Qui è finalmente felice»
l caso. Gli ispettori hanno incontrato il ragazzino bullizzato
l caso. Gli ispettori hanno incontrato il ragazzino bullizzato
l caso. Gli ispettori hanno incontrato il ragazzino bullizzato
l caso. Gli ispettori hanno incontrato il ragazzino bullizzato

Tornare per quasi tre ore nell'incubo da cui è fuggito. Per il ragazzino di 12 anni della Bassa, bullizzato a scuola per le cicatrici che ha sul viso dopo l'incidente stradale di cui è stato vittima lo scorso anno, ieri è stato un giorno impegnativo ma molto atteso.

Gli ispettori inviati dal ministero dell'istruzione Filippo Sturaro e Fiorangela Giampaolo Gallo sono arrivati nella nuova scuola del Padovano che sta frequentando dal 23 marzo scorso per incontrare lui e i suoi genitori. Per la prima volta, da quando la famiglia ha segnalato gli episodi di bullismo di cui è stato fatto oggetto il dodicenne, le aggressioni fisiche, gli insulti ripetuti e le derisioni per le sue condizioni fisiche e psicologiche sono stati descritti con dovizia di particolari dalla vittima stessa.

Un momento atteso

«Era ora», sospirano i genitori dello studente. «Finora tutti hanno parlato di questo caso senza ascoltare nostro figlio. Lui aveva tentato di riferire quello che gli succedeva ai suoi insegnanti ma non è mai stato creduto».

I due ispettori sono arrivati poco dopo l'inizio della prima ora nella scuola dove l'adolescente sta frequentando la seconda media, dopo essere stato rifiutato da un istituto pubblico a pochi chilometri da casa sua, e se ne sono andati alle 11. «Mio figlio ha raccontato ogni episodio, fin dal principio dell'anno scolastico, collocandolo nel tempo e nello spazio, e riferendo chi fosse presente in quei momenti», racconta la madre. «Gli è stato anche espressamente chiesto se, dopo che è rimasto a casa, qualche compagno di classe si sia fatto vivo. A parte i due amici di sempre, nessuno l'ha cercato per sapere come stava», si rammarica la mamma.

Istituzioni in campo 

«Siamo molto soddisfatti che le istituzioni, su nostra richiesta, finalmente si siano mosse. Quasi tre ore di audizione dei familiari e soprattutto del bimbo vittima del bullismo significa che si vogliono fare le cose seriamente. Avevamo chiesto al provveditore agli studi un'indagine seria, ma non è stata disposta. Alla fine è dovuto intervenire il ministero», commenta Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione italiana famigliari e vittime della strada.

Per quanto concerne più direttamente gli interventi effettuati dalla scuola, che la dirigente scolastica ha riferito essere stati tempestivi, accurati e scrupolosi, gli ispettori hanno chiesto alla famiglia del ragazzo di confermare date e fatti. «Abbiamo ricordato che dal 23 febbraio, giorno in cui abbiamo inviato ufficialmente la nostra segnalazione, la dirigente ci ha risposto cinque giorni dopo, scusandosi per non avere il numero di telefono. Siamo riusciti ad avere un colloquio solo dopo nostra insistenza, in videoconferenza, il 10 marzo», sottolineano i genitori. «Inoltre, quando nostro figlio aveva smesso di frequentare in presenza, sono state attivate 8 misere ore di didattica integrata».

Il verbale degli ispettori

Gli ispettori del ministero hanno redatto un verbale, che allegheranno alla documentazione raccolta nella scuola media della Bassa dove sarebbero avvenuti gli episodi di bullismo. Questa vicenda ha molti risvolti. Non c'è solo quello dell'indagine ministeriale. C'è anche quello legale. La scorsa settimana l'avvocato della famiglia, Davide Tirozzi, ha presentato una richiesta di risarcimento danni alla scuola, al ministero e alla famiglia del ragazzino che per più volte avrebbe insultato il compagno ferito. «Chiediamo i danni morali per gli atti di bullismo e un risarcimento per le spese che la famiglia deve sostenere a seguito del cambio della scuola», spiega il legale.

La svolta

Fortunatamente, in questa storia così pesante e complicata, c'è un raggio di sole. E riguarda le condizioni attuali del dodicenne. È felicissimo di andare a scuola, è bene integrato nella classe – è già stato invitato a due feste di compleanno dei compagni – e non si preoccupa più del suo aspetto. «Per la prima volta che deciso di lasciare a casa il berretto», confessa la madre. «Dobbiamo ricordargli di metterlo per proteggere la pelle quando si espone alla luce solare, altrimenti non lo indosserebbe più».

Nel frattempo, per ridurre gli effetti visibili dei danni subiti sul volto nell'incidente, è stata avviata una raccolta fondi. «Il nostro obiettivo è raccogliere denaro sufficiente per sottoporre il bambino ad un intervento combinato di maxillo facciale e chirurgia plastica», afferma Pallotti.

Paola Bosaro

Suggerimenti